E’ in arrivo il mese di febbraio e con esso una raffica di scioperi che coinvolgerà molti settori, dai benzinai, ai farmacisti, fino a medici, avvocati e autotrasportatori. Tutti con un unico denominatore: andare contro la manovra Monti. Lo sciopero che desta più preoccupazione è quello dei benzinai, già deciso per dieci giorni probabilmente tra fine febbraio e i primi quindici giorni di marzo con modalità di sciopero ancora da decidere. Il 1 febbraio si fermeranno le farmacie aderenti a Federfarma, dal 6 al 10 febbraio toccherà agli autotrasportatori aderenti alle Organizzazioni Sindacali Bisarche Italiane e Trasportounito, mentre dal 7 febbraio al 7 marzo ci saranno degli scioperi indetti dal Customer Care di Telecom Italia. Si continua il 9 e 10 febbraio quando si fermeranno i medici di famiglia che garantiranno solo le visite urgenti o quelle già programmate, mentre l’11 e il 12 febbraio si fermano i medici della guardia medica. Infine per il 23 e 24 febbraio stop agli avvocati che aderiscono all’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana che per le due giornate indicate non presteranno servizio.
Autore: Redazione
Terremoto Nord Italia: la terra ha tremato ancora nella notte
La terra ha tremato ancora nel nord Italia. Ieri pomeriggio intorno alle 16, una scossa di terremoto di magnitudo 5,4 della scala Ritcher ha colpito il nord a 60,8 chilometri di profondità, con epicentro fra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti in provincia di Parma. Il terremoto si è sentito in tutto il nord Italia, dall’Emilia fino a Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte e alta Toscana. Paura a Milano, dopo il terremoto del 25 gennaio scorso. La scossa di ieri è stata infatti più forte di quella del 25 gennaio. Alcune scosse di assestamento si sono poi manifestate ieri sera, quando una seconda scossa di magnitudo 2 è stata registrata alle 23,54 di ieri in provincia di Verona senza provocare danni a cose o persone, ma come nel caso dei terremoti solo tanto spavento. I danni sono stati rilevati alla reggia di Colorno (Parma), a Meletole (Reggio) e in alcune abitazioni del parmense.A Milano e nelle altre regioni la situazione è subito rientrata, ma gli esperti dicono che potrebbero esserci nuove scosse nei prossimi giorni.
Meteo Weekend: in arrivo neve e pioggia
Sarà un weekend caratterizzato dal maltempo quello di sabato 28 gennaio e domenica 29 gennaio. Per questo fine settimana sono infatti previsti pioggia, vento e neve anche a bassa quota in molte zone italiane. Le previsioni del tempo non sono molto clementi in questo fine settimana soprattutto al nord Italia dove sono previste nuvole, piogge e temperature in calo. La neve sarà protagonista nelle cime da 400 metri, anche se non si escludono perturbazioni nevose anche a bassa quota in alcune zone del nord. Al centro il tempo rimarrà variabile, con qualche nuvola sparsa e temperature nella media di gennaio, mentre al sud la situazione sarà peggiore, soprattutto in Sardegna, Sicilia e Calabria. In queste regioni sono previste piogge sparse e nuvole. Per domenica invece la neve potrebbe arrivare anche a basa quota anche nelle zone del nord ovest, mentre al centro arriveranno le piogge. Insomma, le previsioni meteo non sono clementi, ma in fondo siamo a gennaio.
Sciopero dei treni 26 e 27 gennaio, 24 ore di stop
Parte stasera lo sciopero dei treni di Ferrovie dello Stato. Dalle ore 21 del 26 gennaio alle ore 21 del 27 gennaio, è stato indetto da ORSA, USB e CUB uno sciopero che riguarda il personale di Trenitalia. Durante lo sciopero dei treni che potrebbe riguarda treni regionali e treni a media e lunga percorrenza, potrebbero esserci disagi e cancellazioni di treni, soprattutto nella giornata di domani.
In una nota Ferrovie dello Stato, ha comunicato che il 90% dei treni circolerà normalmente durante lo sciopero, nonostante tutto conviene sempre tenersi informati per evitare che il proprio treno subisca ritardi o cancellazioni. Trenitalia mette a disposizione il numero 892021 per avere tutte le informazioni sui treni e la loro circolazione. Nella pagina dedicata, è anche possibile vedere tutti i treni garantiti in caso di sciopero. Ricordiamo che lo sciopero del 27 gennaio riguarda non solo i treni, ma anche mezzi pubblici locali e trasporti in generale.
Terremoto nel Nord Italia: la terra trema a Milano e in Veneto
La terra trema nel Nord Italia. Uno sciame sismico ha colpito la Lombardia e il Veneto con varie scosse di terremoto soprattutto nelle zone di Verona e Milano. Erano circa l’1 di questa notte, quando una scossa di terremoto pari al 4,2 della scala Ritcher, con epicentro nei comuni del veronese Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant’Anna d’Alfaedo si è fatta sentire fino a Milano. Sono arrivate numerose chiamate ai vigili del fuoco, ma per fortuna non sono stati segnalati danni a cose o persone. La circolazione dei treni è rimasta bloccata fino a stamattina a Verona. Il terremoto si è ripresentato stamattina intorno alle 9 con una nuova scossa che si è sentita molto bene a Milano creando caos e panico tra i cittadini. Lo sciame sismico stavolta si è sentito fino a Torino anche se in misura minore. La scossa di terremoto di Milano di oggi, ha creato panico tra la gente con alcuni palazzi che hanno tremato.
Tariffe Hotel: la Svizzera è il paese più caro
Quando si viaggia, è sempre bello sapere quali sono i paesi più cari in Europa o nel mondo. secondo una ricerca di Trivago, tra i paesi più cari in Europa troviamo la Svizzera, che risulta in assoluto la meno economica soprattutto per gli hotel. Al secondo posto troviamo la Norvegia e poi la Russia. Nonostante in molti pensino che paesi come Regno Unito e Francia propongano tariffe alte, lo studio di Trivago ha invece dimostrato come la più cara sia la pittoresca Svizzera con una media di 216 euro a notte, mentre Francia e Gran Bretagna rimangono su tariffe di 148 euro. Addirittura anche l’Italia risulta meno cara con tariffe medie di 130 euro. In Italia le regioni più care sono il Veneto, il Lazio e la Lombardia, regioni di Venezia, Milano e Roma, certamente città molto frequentate. Tornando in Europa, i paesi con le tariffe alberghiere più basse sono la Spagna e la Grecia. Buono a sapersi per una vacanza…
Sciopero dei taxi: si torna alla normalità, proteste sospese
Lo sciopero dei taxi di ieri si è concluso nel migliore dei modi. Dopo quasi 14 ore di stop, i tassisti hanno deciso di fermare, per adesso, la protesta in quanto i sindacati di categoria hanno informato che le forze politiche sono pronte ad un confronto aperto per modificare alcune parti del decreto legislativo. Nelle grandi città si sta finalmente tornando alla normalità, già da stamattina alla stazione Termini di Roma i taxi hanno ripreso a circolare normalmente, cosi come a Milano dove alla Stazione Centrale si sono già visti i primi taxi. La protesta dei tassisti, è per adesso sospesa, si attendono però notizie in merito alla proposta di sciogliere i turni. La giornata di ieri, è stata pesante anche per il blocco dei tir in gran parte del sud Italia che ha potato a parecchi disagi non solo sulle strade ma anche nei supermercati che non hanno avuto i rifornimenti. Gli scioperi di gennaio continueranno i prossimi giorni con quello dei trasporti previsto per venerdì.
Sciopero dei taxi: tassisti fermi per dodici ore
Per tutti i viaggiatori che per la giornata di oggi necessitano di un taxi, sarà una giornata difficile perché dalle ore 8 di stamattina, lunedì 23 gennaio, fino alle 22 di stasera ci sarà uno sciopero dei taxi in tutta Italia con manifestazioni a Roma al Circo Massimo e a Milano allo Stadio di San Siro, in cui molti tassisti si incontreranno per protestare contro le liberalizzazioni del Governo Monti. Già la scorsa settimana, i tassiti erano stati protagonisti di alcuni blocchi della circolazione, minacciando di protestare per almeno dieci giorni. Nonostante tutto, la categoria dei taxi ha deciso di portare avanti la protesta e dunque per la giornata di oggi e fino a stasera, rimarranno fermi rispettando solo le fasce di garanzia per malati, anziani e portatori di handicap. I tassisti hanno deciso di scioperare contro le liberalizzazioni del Governo Monti e perché non è stato ancora consegnato un testo definitivo dove poter leggere i vari punti. Le proteste andranno avanti finchè non saranno riviste le norme della liberalizzazione delle licenze.
Naufragio Costa Concordia: riprendono le ricerche dei dispersi
Sono riprese le ricerche dei dispersi della nave Costa Concordia. Ad una settimana dal terribile naufragio, si cercano ancora 24 dispersi, tra cui sei italiani, di cui non si hanno notizie. Tra i 29 dispersi iniziali, sono stati tolti dalla lista una donna tedesca che è stata successivamente rintracciata in Germania e il dipendente ungherese della nave da Crociera, Sandor Feher, identificato tra le vittime ritrovate.
Sale l’angoscia per il 36enne di Rimini William Arlotti, disperso con la figlia di 5 anni, per la giovane sposa Maria D’Introna, le due amiche siciliane Luisa Virzì e Maria Tricarichi e poi per Giuseppe Girolamo. Mentre i soccorsi continuano, nonostante la paura del maltempo, si teme il disastro ambientale, ma nonostante tutto, i soccorritori aprono varchi in relitto con cariche esplosivo per fare il possibile. Giungono notizie anche per Francesco Schettino, il comandante della nave incriminato che si trova agli arresti domiciliari. L’uomo sarebbe stato visto brindare all’interno della nave, anche dopo che questa aveva già sbattuto contro lo scoglio, ma ovviamente sono notizie da confermare.
Attentato in Etiopia: 5 vittime, nessun italiano coinvolto
Nella giornata di ieri c’è stato un attentato in Etipia che ha causato la morte di 5 persone. Inizialmente si pensava ci fosse un italiano tra le vittime, ma per fortuna non è stato così e la Farnesina ne ha dato conferma. Circa 30 turisti erano accampati nella località di Erta Ale, un sito turisti posto alle pendici di un vulcano, quando un gruppo di matrice eritrea (Oromo Liberation Front e Ethiopian People Patriotic Front) ha attaccato l’accampamento e sorprendendo i soldati che difendevano l’area.
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A quel punto hanno iniziato a sparare uccidendo cinque persone: due ungheresi, due tedeschi e un austriaco; ferendone altri due. Due delle vittime sono state uccise sul posto, mentre altre tre sono state prima rapite e poi ammazzate. All’inizio si credeva ci potessero essere italiani coinvolti in questo attentato in Etiopia, ma i due turisti presenti lì sono stati rintracciati dalla Farnesina e stanno bene. Fortunatamente non ci sono vittime del nostro Paese e ora le autorità locali stanno cercando di capire chi siano stati gli autori di questo gesto.