Città più inquinate al mondo, luoghi dove si respira peggio

Anno dopo anno aumenta sempre di più l’inquinamento sul nostro pianeta. Il progresso ha portato ad un “avvelenamento” di aria, acqua e terra, nonostante negli ultimi tempi si stia cercando di evitare il peggio. Le città industrializzate sono spesso le più inquinate, ma negli ultimi decenni con lo spostamento delle fabbriche nei Paesi più poveri, sono città non occidentali ad essere fra quelle dove l’aria è irrespirabile.

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L’Economist ha stilato una classifica delle città con la maggior quantità di polveri sottili nell’aria (Pm10). Al primo posto troviamo Ludhiana in India, seguita dalla cinese Lanzhou e da Mexicali in Messico; al quarto e quinto posto troviamo rispettivamente Medan in Indonesia e a pari merito Anyang e Busan in Corea del Sud. Seguono poi Johannesburg in Sudafrica e Rio de Janeiro in Brasile, mentre all’ottavo posto c’è Torino, prima fra le città europee in classifica; al nono posto ex aequo ci sono Siviglia e Saragozza (Spagna).

Chiude la top 10 delle città più inquinate al mondo Parigi. Poco fuori invece altre due capitali europee come Mosca e Londra, che sono rispettivamente al tredicesimo e quindicesimo posto; in fondo alla classifica, infine, troviamo Osaka in Giappone e Brisbain in Australia.

India è il paese con l’aria più inquinata, Svizzera prima della classe

L’inquinamento è in crescita in tutto il mondo, con moltissime città che ogni giorno devono combattere contro l’aria sporca che le sovrasta. In Italia, seppur ci si lamenta spesso, l’aria non sembra essere così inquinata come in altri Paesi. Stando a quanto emerso da uno studio effettuato dal Columbia University e dalla Yale University, lo stato maggiormente inquinato è l’India. Sono state messe a confronto ben 132 Paesi, classificandole in base alla salute dell’ambiente, dell’acqua, dell’aria, della biodiversità, dell’habitat, delle foreste, dei cambiamenti climatici, della pesca e dell’agricoltura.

Per quanto riguarda la classifica dell’aria, il record negativo è stato ottenuto dall’India che paga a caro prezzo lo sviluppo degli ultimi anni; tra le ultime della classe troviamo anche Bangladesh (131° posto), Nepal (130° posto) e Pakistan (129° posto), mentre la Cina si è piazzata solamente, si fa per dire, al 128° posto. Nella classifica generale, invece, l’India si trova al 125° posto solo grazie alle risorse naturali come le foreste; qui precede di poco Kuwait, Yemen, Sud Africa, Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan. Guardando invece i grandi produttori come Stati Uniti e Cina, li troviamo rispettivamente al 49° e 116° posto, mentre l’Italia è all’8° posto prima di Gran Bretagna e Svezia, ma dietro a Francia e Austria; la prima della classe è la Svizzera, seguita da Lettonia, Norvegia, Lussemburgo e Costa Rica.