Cosa Vedere in Valle d’Aosta

Con questa semplice guida alla Valle d’Aosta intendiamo guidare il turista alla scoperta di una delle regioni più belle del nostro paese, indicando al lettore le mete più gettonate a livello tuistico e offrendo consigli su alloggi e altri argomenti.

La regione è raggiungibile con l’automobile tramite autostrada da tutta Italia, semplice da raggiungere anche in treno ovviamente.

Come arrivare

Per raggiungere la città in auto invece si impiegheranno 1 ora da Torino, 2 da Milano, 5 ore per chi proviene da Firenze e 8 ore per chi parte da Roma.
Per quanto riguarda gli itinerari a voi più adeguati sarà conveniente consultare uno dei numerosi siti che dato un punto di partenza e uno di arrivo vi mostreranno il percorso più semplice e veloce da seguire.

Passiamo ora ai periodi più adatti per visitare questa splendida regione; ogni periodo è perfetto a nostro parere, perchè ogni periodo ha le sue attrattive. Scegliere il periodo più adatto a voi dipenderà dai vostri interessi. Se ad esempio amate sciare l’inverno è la stagione perfetta per voi, ma se invece siete appassionati di escursioni in montagna e passeggiate nei boschi vi consigliamo la stagione estiva.

Per finire parliamo dell’ampia gamma di possibilità fra cui potrà scegliere il turista per alloggiare.
Anche in questo caso la vostra scelta dovrà essere decisa in base a tipo di vacanza che volete fare e in base (soprattutto) al budget finanziario disponibile.

In ogni caso avrete la possibilità di scegliere tra varie soluzioni quali ad esempio: agriturismi, alberghi, alloggi per vacanze, campeggi e bed and breakfast.
Vediamo ora i prezzi medi di alberghi e bed and breakfast.

In un hotel a 4 stelle una camera doppia potrà avere un costo medio di circa 140 – 200 euro massimi, più economica (relativamente) la singola che potrete avere per un costo di 75 – 100 euro a notte.
Negli alberghi a 3 stelle spenderete in media 40 – 55 euro per una singola e 60 – 80 euro a notte per una doppia. In un 2 stelle la spesa si aggirerà sui 30 – 50 euro per una singola e 50 – 75 euro per una doppia.
Se preferite invece alloggiare in bed and breakfast la spesa sarà di circa 35 – 45 euro per una singola e 60 – 80 euro per una doppia.

Aosta

Aosta è il capoluogo della Valle d’Aosta appunto, situata a 583 metri di altezza, ha circa 34000 abitanti.
Questa città dalle antiche tradizioni possiede soprattutto monumenti risalenti all’epoca romana e al medioevo.
Cominciamo quindi con l’indicarvi i maggiori reperti che potrete vedere risalenti all’epoca romana.
Lo splendido arco di Augusto ad esempio, situato nella zona orientale della città, risalente al 25 a. C.
Al di sotto dell’arco troverete uno splendido crocifisso; è il crocifisso del Santo Volto, aggiunto in seguito quello che vedrete lì non è l’originale che invece è custodito nel Museo del tesoro della cattedrale.

Altre mete risalenti alla medesima epoca sono il Criptoportico romano, l’anfiteatro e il Ponte romano; posto quest’ultimo sull’antico corso del fiume Buthier, che oggi ormai non scorre più al di sotto di esso. Viene ancora oggi utilizzato. Da vedere poi le rovine della basilica paleocristiana, riportate alla luce da scavi archeologici.
Per quanto riguarda le mete risalenti ad altre epoche ecco le più interessanti.

Molto interessante da visitare è la cattedrale medievale di S. Orso, col suo chiostro all’interno e la bellissima Colleggiata sempre intitolata al santo, al suo interno sono custodite le collezioni del Museo del tesoro di S. Orso. Che tra i suoi pezzi vanta oggetti di fine oreficeria e lo splendido calice di S. Orso.
Il Museo archeologico regionale invece vi da la possibilità di ammirare reperti risalenti a varie epoche antiche, reperti di epoca romana ad esempio ma anche provenienti dall’antica Grecia.

Altre due mete di cui consigliamo la visita sono la Cattedrale di S. Maria Assunta e Piazza Chanoux; quest’ultima è la più grande piazza di Aosta e ospita l’edificio del municipio, risalente al 1800.
Vi consigliamo infine di recarvi a vedere lo splendido Castello di Jocteau risalente agli inizi del ‘ 900.

Parchi della valle d’aosta

Molti sono i parchi naturali presenti in Valle d’Aosta, ognuno merita di essere visitato e ognuno possiede caratteristiche uniche, riguardanti flora, fauna o morfologia.
Il primo in importanza è certamente il parco nazionale del gran Paradiso. Questo parco da sempre è legato ad un particolare animale, che può dirsi il suo vero simbolo: lo stambecco.
Il territorio del parco si estende per circa 70000 ettari caratterizzati da un ambiente tipicamente alpino.
Alcune fra le cime più alte della zona raggiungono i 4000 metri, prima fra queste la cima del Gran Paradiso da cui il parco prende il nome.

Nei suoi boschi e prati si possono trovare specie floreali rarissime; molti sono poi gli animali che sarà possibile osservare da vicino. Tra questi, stambecchi, camosci, aquile reali, marmotte, gipeti e linci.
La riserva naturale Les iles è invece importante in quanto tappa per molti uccelli migratori e la fauna che può vantare è davvero numerosa. Spesso in questa riserva ci sono stati avvistamenti di uccelli non comuni per la zona. Alcuni degli uccelli che sarà possibile osservare sono: la folaga, il germano reale e il tarabusino.
Ecco ora altre delle riserve che potrete visitare:

Riserva del lago di Lozon: è certamente uno degli ambienti umidi più interessanti della zona, ospita alcune piante di origine palustre davvero rare; sarà possibile vedere la rana rossa e il rospo comune.
Riserva naturale lago di Villa: Il lago da cui la riserva prende il nome esiste grazie all’apporto di fonti sotterranee. Sulla superficie del lago sono presenti due piante natanti molto rare in Val d’Aosta. Sono presenti inoltre alcuni animali particolari come la rana verde, la lucertola muraiola e la biscia dal collare.
Riserva naturale Mont Mars: possiede splendidi boschi e praterie, nella zona settentrionale sarà possibile trovare la stella alpina. Possibilità di osservare numerosi animali tra cui: lepri, camosci, ermellini, aquila reale, corvo imperiale e pernice bianca.

Riserva naturale di Tsatelet: vi è un’area di interesse archeologico che fu sede di un insediamento nel tardo neolitico. Sarà possibile osservare la poiana, l’astore, il nibbio bruno e il falco pellegrino durante il periodo migratorio.

Castelli della valle d’aosta

IN questa parte della guida vi indicheremo tutti i più bei castelli della regione; voi potrete poi scegliere quali visitare se uno solo o tutti in base ai vostri interessi.
Il primo che vi segnaliamo è il Castello di Fénis: la sua storia ( e anche quella di altri castelli) è sempre stata legata a quella della famiglia Challant, i proprietari durante tutto il medioevo.

Nel 1906 fu donato allo stato da un architetto di nome Alfredo d’Andrade che l’aveva acquistato in precedenza e poi ristrutturato. All’interno potrete ammirare sulla parete di fondo dello scalone, i bellissimi affreschi raffiguranti S. Giorgio che libera la principessa. Il mobilio che vedrete purtroppo non è quello originale; i pezzi ora presenti sono stati acquistati poco per volta da antiquari dopo che il castello venne donato allo stato.
Il Castello di Issogne appartenne anch’esso alla famiglia degli Challant; a testimonianza di ciò possiamo trovare i bellissimi affreschi al suo interno che celebrano la grandezza della famiglia.

Dopo varie vicende il castello agli inizi del 1800, era in stato di abbandono ma nel 1872 fu acquistato da Vittorio Avondo, un pittore piemontese che prima di donarlo allo stato nel 1907 lo fece restaurare a sue spese, recuperando anche alcuni pezzi del mobilio originale del castello e acquistandone altri adatti. Al centro del cortile del castello si trova la bella fontana del melograno.

Un altro interessante castello è quello di Ussel: venne costruito nel XIV secolo, ma nel XVIII venne abbandonato e andò in rovina. In seguito venne poi fortunatamente acquistato dal barone Marcel de bich, che dopo averlo fatto restaurare lo diede in dono alla regione. Spesso in estate il castello ospita delle esposizioni, solo in questi momenti è accessibile al pubblico.

Il castello di Verrei invece è un edificio dal carattere fortemente militare; costruito da Ibleto di Challant, è uno dei primi esempi di castello monoblocco. Andato in rovina col tempo venne restaurato anch’esso da Alfredo d’Andrade che evito così ulteriori danni alla struttura.
L’ultimo castello che vi segnaliamo è il Castel Savoia. Costruito per Margherita di Savoia, che amava fare lunghe passeggiate in montagna. La costruzione iniziò nel 1833; costruito in stile medievale sono visitabili esclusivamente il pian terreno e il primo piano. Dal 1981 appartiene alla regione.

Cucina regionale

Dal momento che vi trovate in una regione che possiede una tradizione gastronomica dalle origini assai antiche e che vanta piatti unici nel territorio italiano perché non approfittarne per gustare qualche ricetta di questa particolare cucina?

Ecco quindi alcuni fra i migliori piatti della tradizione valdostana che vi proponiamo di assaggiare.
La prima specialità che vi consigliamo è la famosa Fonduta alla valdostana, ghiotta pietanza a base di fontina, uova e latte, ideale accompagnata dalla polenta o da crostini di pane.

Un altro piatto tipico della regione è il Capriolo alla valdostana, buonissimo piatto a base di carne di capriolo, ovviamente, pomodori, vino rosso e bacche di ginepro.
La Seuppa a la valpellenentse è un piatto assai particolare a base di pane, fontina e brodo di carne.
Anche il Risotto alla valdostana vi conquisterà, questo risotto tipico infatti è praticamente un risotto condito con la fonduta.

Un altro secondo che vi conquisterà sono i salsicciotti della Valle d’Aosta, tipico piatto a base di carne di pollo, mortadella e fontina.
Ancora due piatti assolutamente da provare sono la minestra di castagne e la zuppa di Valpelline, quest’ultima a base di fontina, prosciutto crudo, pane e brodo di carne.
Infine vi segnaliamo ancora a polenta al forno e per quanto riguarda i dolci i Rissili, rettangoli di pasta a base di farina burro e uova, fritti e ricoperti di zucchero a velo.

Per assaggiare tutte le bontà che vi abbiamo appena segnalato sarà bene recarsi in qualche ristorante specializzato nella cucina valdostana o magari in qualche buona trattoria tipica. Per quanto riguarda i dolci invece o alcuni fra gli ingredienti necessari a preparare queste ricette, potrete procurarveli, se interessati in qualche negozio specializzato nella vendita di prodotti regionali.

Gli sport all’aria aperta

Essendo la Val d’Aosta una regione dalla natura rigogliosa e ricca di parchi e aree protette è il luogo perfetto per tutti coloro che amano praticare sport all’aria aperta.
La regione infatti offre numerose possibilità agli appassionati di questi sport mettendo a disposizione del turista molte strutture specializzate nei vari tipi di discipline.

Vi presentiamo quindi ora alcuni fra gli sport che potrete praticare in questa bellissima regione, approfittando soprattutto delle belle giornate che regala la stagione estiva.
Alpinismo: la regione perfetta per gli amanti di questo sport, che potranno essere affiancati da esperte guide alpine che accompagneranno il turista alla scoperta delle più alte vette delle regione come il Monte Bianco, la splendida vetta del Cervino, il Monte Rosa e il Gran Paradiso.

Rafting e Canyoning: anche gli appassionati di queste emozionanti discipline troveranno il divertimento che cercano grazie al gran numero di torrenti e fiumi presenti nella regione. Questi sport potranno essere praticati nelle stagioni estive e per chi fosse interessato sono molte le strutture sul territorio che offrono corsi e istruttori.

Equitazione: la splendida natura regionale e i tranquilli sentieri nei boschi sono perfetti per praticare l’equitazione, splendido sport amato da molti. Sul territorio regionale sono molti i circoli equestri e i maneggi che mettono a disposizione dei cavalieri i propri animali per fare lunghe passeggiate o anche trekking a cavallo della durata di qualche giorno.

Sci: come non parlare di uno degli sport più apprezzati dagli amanti della montagna? In Valle d’Aosta questo sport è praticabile anche durante i mesi estivi grazie alle numerose stazioni sciistiche aperte anche in questi mesi.
Questi sono solo alcuni fra gli sport che potrete praticare, altre discipline sono il free climbing, la mountain bike, la pesca sportiva e il golf.

Quando Andare a Berlino e Cosa Vedere

Se vuoi fare una vacanza a Berlino con i tuoi amici o con la tua ragazza, leggi la nostra guida a come scegliere il viaggio a Berlino, quando visitarla, i posti da vedere come: Unter den Linden, Tiergarten, Museumsinsel, Nikolaiviertel, Fernsehturm, Kreuzberg, Kurfürstendamm, Schloss Charlottenburg, Friedrichshain. Inoltre scoprirai la sua gastronomia ed i periodi dell’anno più indicati per visitare la capitale della Germania.

Quando visitarla

Come tutte le metropoli internazionali, Berlino offre ai suoi visitatori una ricca offerta di eventi che coprono praticamente tutto l’anno. Una delle stagioni più propizie per una visita alla città è la Primavera, grazie al clima che torna mite e a molte manifestazioni importanti come l’International Tourismus-Börse, la più grande fiera europea dedicata al turismo o al Theatertreffen Berlin, un festival dedicato al teatro tedesco nel mondo. L’estate rappresenta sicuramente il momento ideale per recarsi a Berlino grazie ai numerosi concerti all’aperto (tra cui la celebre Love Parade) che richiamano appassionati da tutto il mondo. Per i più golosi obbligatoria una visita alla Berliner Gauklerfest, che si svolge ad Agosto nei pressi di Unter den Linden, fiera di specialità culinarie berlinesi.

La stagione autunnale è contrassegnata, a Berlino, da grandi eventi culturali come l’Internationale Funkausstlellung, fiera dell’high-tech, la Maratona di Berlino che si tiene a settembre per le strade della città e l’Art- Forum, cinque giorni di incontri tra i collezionisti d’arte moderna di tutta Europa. L’inverno, a causa del clima rigido con temperature spesso sotto lo zero, non è la stagione più indicata per un viaggio nella capitale tedesca. Se il freddo non vi spaventa approfittatene allora per festeggiare il Natale a Berlino, passeggiando nei tradizionali mercatini del Weihnachstmarkte e brindando all’anno nuovo sotto la Porta di Brandeburgo. Per gli amanti dei musei, alla fine di Gennaio, c’è la Lange Nacht der Museen, la lunga notte dei Musei che rimangono aperti al pubblico fin dopo la mezzanotte.

Storia

La storia di Berlino inizia intorno al 1200 quando sulle sponde del fiume Spree si formano due insediamenti, fra loro opposti: Berlino e Cölnn. Soltanto nel 1432 queste due entità formalizzeranno la loro unione territoriale sotto la dinastia degli Hohenzollern, che riusciranno a reprimere le resistenze dei cittadini alla formazione dello Stadtschloss, facendo diventare Berlino-Cölnn capitale della Marca di Brandeburgo. Inizia un periodo di grande sviluppo demografico, favorito dalla diffusione del protestantesimo luterano, che terminerà solo con l’arrivo delle ondate di peste bubbonica tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 e con la terribile Guerra dei Trent’anni che devasta il Sacro Romano Impero dal 1618 al 1648.

Lo sviluppo riprese ancora una volta sotto l’insegna della dinastia degli Hohenzollern con Federico Guglielmo, detto il “Grande Elettore”, che portò la città ad uno sviluppo senza precedenti. Il suo successore, Federico III, trasformò la Marca di Brandeburgo in Regno di Prussia, assumendo il titolo di Re con il nome di Federico I di Prussia. Inizia così la storia di questo piccolo regno che, in breve tempo, riuscì a proporsi come punto di riferimento per tutti i regni della sfera germanica, sottraendoli all’influenza dell’Impero Austro-Ungarico. Con l’abile manovra politica del cancelliere Otto Von Bismarck, a partire dall’ultima metà del XIX sec., la Prussia riesce ad accentrare su di se tutti i territori della futura Germania, concretizzando il suo potere con la guerra Franco-Prussiana del 1870 che portò alla nascita dell’Impero Germanico con Berlino come capitale.

E’ l’inizio dell’egemonia tedesca sull’Europa Continentale ma anche dei fermenti che porteranno, nella prima metà del XX sec, alle due catastrofiche guerre mondiali. L’Impero Germanico piegato dalle pesanti sanzioni inflitte dalla Pace di Versailles, dopo il primo conflitto mondiale, riesce a risollevarsi con l’avvento del Terzo Reich di Adolf Hitler che riporta la Germania ai vertici delle potenze internazionali. Con l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale, la Germania e con lei Berlino, verranno quasi completamente rase al suolo dai bombardamenti degli alleati. E’ l’inizio di una nuova vita per la Capitale, divisa nel 1945, dopo la Conferenza di Potsdam, in quattro settori: Berlino si trova così proiettata nel mezzo della guerra fredda che vede opporsi gli Stati Uniti d’America e l’URSS. Sono anni difficili, che portano ad uno sviluppo anomalo della città, condizionato fortemente dai due mondi in cui ruota la sua divisione. Il 1989, con la caduta del Muro di Berlino, segna la fine (sulla carta) dell’esistenza delle due Germanie e Berlino ottiene di nuovo la sua unità. Al giorno d’oggi Berlino si mostra agli occhi dei suoi visitatori come una metropoli a metà tra il Terzo Millennio e la pesante eredità delle assurde tragedie che l’hanno vista protagonista in questo secolo passato.

Cosa vedere

In questa città il turismo ha avuto un incremento a partire dalla riunificazione successiva alla caduta del muro (1989), che ha visto la fioritura di arte e cultura ad alti livelli. La città, il cui motto è “Parigi è sempre Parigi, Berlino non è mai Berlino”, è una metropoli iperattiva e in continua trasformazione (il linea con le maggiori capitali europee), simbolo di una Germania che dopo la guerra è rinata diventando oggi moderna ed avveneristica.

La struttura della città di Berlino, per come la vediamo oggi, è stata creata intorno agli anni 20 del XX sec. con l’integrazione di alcuni paesi che si estendevano al di fuori del suo centro storico. Se si arriva a Berlino con l’aereo si può ammirare dall’alto tutta la zona intorno, disseminata di boschi e laghi che la circondano lungo il suo perimetro. La città infatti è immersa nel verde, colore che la caratterizza anche al suo interno per la presenza di numerosi parchi, anche di notevoli dimensioni. 12 sono i distretti amministrativi che la compongono, alloro volta divisi in ben 95 quartieri. Naturalmente per scoprire le diverse anime di Berlino non occorrerà visitarli tutti quanti, ma concentrarsi su quelli più caratteristici e importanti. L’itinerario che vi proponiamo cercherà di guidarvi tra queste zone, partendo da quelle più centrali per arrivare a quelle più periferiche.

Unter den Linden
Non possiamo non iniziare il nostro viaggio dalla porta più famosa di Berlino, la Porta di Brandeburgo simbolo indiscusso della città. Questa struttura architettonica neoclassica fu realizzata nel 1795 dal genio di Carl Gotthard Langhans che si ispirò nel progettarla all’ingresso dell’Acropoli di Atene. A sormontare la Porta c’è la famosa statua della Quadriga di Joahann Gottfried Schadow, opera dalla storia travagliata, simbolo della Restaurazione del 1814 e della sconfitta di Napoleone. Dalla Porta di Brandeburgo ci inoltriamo così nella Unter den Linden, una delle vie più importanti della città disseminata di caffè, ristoranti, negozi.
Lungo questa strada possiamo incontrare anche la Humboldt Universitat, fondata nel 1810 da Wilhelm von Humboldt, dove hanno lavorato celebri personaggi come i fisici Max Planck e Albert Einstein, i filosofi Hegel e Fichte e dove si sono laureati i padri del comunismo Karl Marx e Friedrich Engels. Sempre nella zona di Unter den Linden possiamo dirigersi verso il Zeughaus, il Museo di Storia della Germania, ospitato all’interno di un antico arsenale di stampo barocco costruito nel 1706.

Tiergarten
Dopo aver visitato la zona di Unter den Linden possiamo arrivare a Tiergarten, antica riserva di caccia reale trasformata nel 1700 nel parco più vasto della città (200 ettari circa di superficie). E’ il posto preferito dai berlinesi per passare momenti di tranquillità, protetti dal caos cittadino. Accanto al parco si erge il Reichstag, il palazzo del parlamento tedesco, simbolo dell’unità nazionale ottenuta nel 1871. Divenne famoso, quando nel 1933, un incendio distrusse la sua sala principale, pretesto per Adolf Hitler di estromettere dal governo i comunisti. Tra il 1995 e il 1999 subì importanti lavori di ammodernamento per opera di Sir Norman Foster con l’aggiunta della cupola ellittica con galleria panoramica.
La zona di Tiergarten è importante soprattutto per la presenza di Potsdamer Platz, una delle piazze più rappresentative di tutta Berlino. La storia di questo luogo è emblematica per quella di tutta la città: punto di ritrovo per tutta l’Europa degli anni ’20, fu ridotta ad un cumulo di macerie con i bombardamenti del Secondo Conflitto Mondiale. Al giorno d’oggi Potsdamer Platz mostra la faccia più moderna di Berlino, con i suoi arditi grattacieli creati dal genio dei più grandi artisti come Renzo Piano, Hemult Jahn e Arata Isozaki. Obbligatoria una visita di notte di questa piazza per ammirare gli imponenti effetti visivi del Sony Center, sormontato da una cupola di vetro e acciaio che si estende per ben 4013 metri.

Museumsinsel
La zona dove chiamata Museumsinsel può, a ben titolo, considerarsi come il luogo più antico della città. Qui infatti sorse, nel 1237, l’insediamento di Cölnn delle cui tracce non rimane più nulla. Ora la zona è disseminata di musei, da cui il nome, tra questi possiamo citare il Pergamonmuseum dove si possono ammirare ricostruzioni di città antiche come quella di Babilonia e dove è presente, all’ingresso, l’imponente Altare di Pergamo ricostruito a partire dai fregi originali e l’Altes Museum, ospitato in un edificio dall’imponente struttura neoclassica progettata da Karl Friedrich Schinkel nel XIX sec, con un portico alto 87m e supportato da 18 colonne di stile ionico, contiene una vasta collezione di antichità greche e romane Nella zona dell’Isola dei Musei possiamo ammirare anche il Berliner Dom, la cattedrale della città dalla struttura neobarocca (con un imponente cupola rivestita di rame alta ben 98m) progettata da Julius Raschdorff e realizzata a cavallo tra il 1800 e il 1900.
All’interno dell’edificio trova ospitalità anche il mausoleo della famiglia più importante di Berlino, quella degli Hoenzollern.

Nikolaiviertel
Il piccolo quartiere di Nikolaiviertel è tra i più caratteristici di Berlino con le sue strette vie piene di negozi, ristoranti, cafè. La ristrutturazione di questa zona iniziata sul finire degli anni ’70 è stato un tentativo da parte del governo della Repubblica Democratica Tedesca di ricreare un villaggio medievale, tentativo dal risultato discutibile che comunque immerge il visitatore in un’atmosfera calma e pacata, ideale per le passeggiate e per mangiare nei numerosi ristoranti presenti.
Due gli edifici degni di nota: il primo è la chiesa parrocchiale di S. Nicholas, che emerge tra i palazzi con le sue due guglie a punta ricoperte di rame, diventata oggi un museo, il secondo invece è il Rotes Rathaus, il municipio di Berlino progettato da Hermann Friedrich Waesamann e realizzato sul finire del XIX sec. Caratteristici sono le sue mura tutte di colore rosso e il fregio continuo chiamato “Cronache di Pietra” che ritrae scene e personaggi della storia della Città.

Fernsehturm
Per poter ammirare tutta la bellezza di Berlino dall’alto non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione di salire sopra la Torre della Televisione che con i suoi 365m è una delle strutture più alte di tutta Europa. La particolarità della Fernsehturm sta nella piattaforma panoramica posta all’interno di una grande sfera di vetro e di acciaio che contiene anche un Caffè rotante, dove poter guardare tutta la città mentre si gustano i tipici piatti di Berlino.
Accanto alla Torre troviamo Marienkirche, chiesa dedicata alla Vergine, uno degli edifici più antichi della città.

Kreuzberg
La Berlino dei nostri giorni cerca di dimenticare il suo passato, ogni tanto però sbucano ricordi che è bene non cancellare per non ripetere gli errori commessi. Per poter aver un’idea di quello che era la Berlino divisa, possiamo recarci a Kreuzberg dove troveremo il Checkpoint Charlie, unico punto di passaggio per gli stranieri tra Berlino Est e Berlino Ovest tra il 1961 e il 1990. A testimonianza di quel triste periodo rimane una copia del gabbiotto originale del posto di blocco, oltre ad un vero e proprio museo, l’Haus am Checkpoint Charlie con una ricca collezione che riattraversa tutti gli anni della Guerra Fredda. Naturalmente l’atmosfera che si respira al giorno d’oggi intorno al Checkpoint è ben diversa, il turismo ha preso il sopravvento riempiendo, le vie accanto, di negozi di souvenir presi letteralmente d’assalto dai turisti ogni giorno.
Nella zona di Kreuzberg non troveremo solo il Checkpoint Charlie ma altri sono i luoghi che meritano un’accurata visita. Tra questi possiamo citare il Topographie des Terrors, una mostra sui crimini commessi dal Nazismo, il Judisches Museum dall’ardita architettura progettata dall’architetto polacco ebreo Daniel Libeskind che rimanda ad un complicato programma filosofico che ci mostra la storia della popolazione ebraica in Germania tra oggetti, fotografie, libri e la Anhalter Bahnhof, la più grande stazione ferroviaria di Berlino ora ridotta ad un rudere dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Kurfürstendamm
Una delle zone più vive di Berlino la troviamo lunga la via di Kurfürstendamm, cuore della ex Berlino Ovest, seconda oggi per importanza solo a Potsdamer Platz.
Qua troviamo i maggiori centri commerciali, i migliori hotel e alcune attrazioni degne di nota come lo Zoologischer Garten, lo Zoo di Berlino famoso in tutto il mondo e la Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis-Kirche, simbolo delle distruzioni della guerra con il tetto devastato della torre centrale, unica superstite di quel 1943. Unita a questa c’è il campanile ottagonale, progettato da Egon Eiermann nel 1961, con all’interno l’imponente statua di Cristo di Karl Hemmeter.

Schloss Charlottenburg
Grande attrazione turistica di Berlino è il Schloss a Charlottenburg, antico insediamento inglobato nella città solo nel 1920. Il castello acquisì il nome di Charlottenburg in onore della regina Sophie Charlotte, moglie dell’elettore Federico III. Intorno allo Schloss nacque una zona residenziale tra le più ambite di tutta la città, che tutt’ora, anche dopo il caos del dopoguerra, ha mantenuto il suo carattere elegante e pittoresco.

Friedrichshain
Per concludere questa passeggiata tra le zone di Berlino non ci resta che recarci a Friedrichshain, dove potremmo ammirare i resti di quello che è considerato il vero simbolo della Città, il Muro (lungo nel suo periodo di “attività” ben 155km). In questa zona periferica infatti si trova la famosa East Side Gallery, una galleria a cielo aperto di artisti che hanno usato, come tela per le proprie opere, proprio una sezione del celebre Muro. I graffiti sono stati realizzati a partire dal 1990 da 118 artisti di 21 paesi diversi.

Gastronomia
Passiamo ora alla parte più golosa di questa guida, il mangiare a Berlino! La terra degli Hohenzollern non si può di certo considerare come la capitale della gastronomia tedesca, tuttavia i prodotti tipici capaci di saziare anche l’appetito più vorace ce ne sono a volontà. Non si può non partire dai Wurst, le famose salsicce che vengono insaporite con ricche salse come nella variante Currywurst dove tagliati a fette galleggiano letteralmente immersi in una salsa al curry, pomodoro e peperoncino.

Per gli appassionati della carne l’invito è quello di entrare in una delle tante macellerie berlinesi per poter assaggiare il Kasseler (carne salata ed essiccata servita con patate e senape piccante) o il tradizionale Stinco accompagnato questa volta dal Erbspuree, puré di piselli. Prodotto tipico per eccellenza della gastronomia berlinese è il pane, sfornato in tutte le varianti possibili come il Mehrkornbrotchen con cereali misti, il Semel con il latte, il Graubrot con la segale. Altrettanto facilmente potremmo trovare le Kartoffel che vengono servite anch’esse nei modi più vari, sia in accompagnamento con le carni sia da sole come nella Kartoffelsuppe, una gustosa zuppa di patate. Per smorzare la sete provocata da queste leccornie non c’è modo migliore, a Berlino, che bere un bel bicchiere di birra. Quello che non dovete aspettarvi è di trovare una grande varietà di questa bevanda, visto che i berlinesi bevono quasi esclusivamente la Pilsner, la classica bionda dal basso grado alcolico.

Se le doppio malto sono pressoché inesistenti, possiamo trovare invece le birre d’orzo come la Bock e la forte Maibock, versione speciale della precedente disponibile solo nel mese di maggio. Non dovrete sorprendervi se i berlinesi, ad accompagnare un bel piatto di carne di maiale, preferiranno uno shot di vodka di segale alla birra. Una bevanda particolare è invece la Berliner Weisse mit Schuss, essenzialmente una leggera birra di grano mischiata allo sciroppo di lamponi o a quello di asperula. Nel primo caso vi troverete di fronte un bicchiere pieno di un liquido rosso rubino, nel secondo invece ad uno con un liquido verde intenso. E’ una bevanda molto rinfrescante, adatta quindi soprattutto per i caldi mesi estivi.

Informazioni turistiche

Non ci resta che concludere questa guida con una serie di informazioni turistiche che vi potranno essere utile per organizzare il vostro viaggio a Berlino.
Come tutte le metropoli il modo migliore per muoversi a Berlino è quello di sfruttare i mezzi pubblici, in particolare la U-Bahn e la S-Bahn. Queste ultime sono le due reti metropolitane della città che si distinguono solo per il fatto che la prima viaggia quasi interamente sotto terra mentre la seconda è un treno vero e proprio, utilizzato dai pendolari per recarsi al lavoro. Le stazioni sia della U-Bahn che della S-Bahn sono molto numerose e ottimamente segnalate da inconfondibili insegne. I biglietti per le due reti sono i medesimi, convenienti soprattutto sottoforma di abbonamenti giornalieri o settimanali.

Cosa Vedere in Germania

Viaggiare piace a tutti,si sa. Che siano vacanze estive o che si parta in inverno, la meta da noi scelta è un’occasione per conoscere una cultura e uno stile di vita diversi dai nostri.

Se il vostro prossimo viaggio si terrà in Germania, leggete questa guida, con tanti consigli e informazioni utili!

La repubblica Federale tedesca ha una superficie di circa 350.000 kmq ed è abitata da quasi 83.000.000 di abitanti, distinte per etnia in: tedeschi, turchi, italiani, spagnoli, polacchi,ecc…E’ il paese più popolato di tutta l’unione Europea.

La capitale è Berlino, città storica e la lingua comunemente parlata è il tedesco.

Informazioni generali

Per quanto attiene al costo della vita ( che può interessare chi vuole andare a visitare il paese) sappiate che la Germania non è tra i paesi meno costosi, e specialmente nella parte orientale pernottare e mangiare nei ristoranti è abbastanza costoso.

Il clima in questo stato è spesso instabile. Solitamente è continentale, ha inferni freddi ed estati miti.
In Germania si riscontra una società molto moderna che unisce stili di vita ed etnie differenti. La società e i suoi membri sono molto emancipati, sebbene per i tedeschi la famiglia risulti ancora un importante punto di riferimento, soprattutto tra i più giovani. In particolare, dal punto di vista sociale, ciò che colpisce della Germania è l’assoluta parità tra uomini e donne.

Le donne tedesche risultano nel complesso più istruite degli uomini, trovano lavoro facilmente e riescono a gestire contemporaneamente anche la famiglia. Anche a livello politico è presente una consistente fetta di parlamentari di sesso femminile.

Tra i turisti sono molto apprezzati in Germania i tipici mercatini natalizi, i grandi concerti e le manifestazioni sportive, con migliaia di turisti che giungono da ogni parte del mondo.
Le città più privilegiate per le visite dai turisti sono Berlino, Monaco, Francoforte e Colonia.

Negli anni passati l’idea di trascorrere le proprie vacanze in Germania, veniva a priori abbandonata dal turista italiano. Chissà perchè, forse per uno strano stereotipo che considera i tedeschi freddi e molto rigorosi, o forse soltanto perchè a differenza delle classiche mete da sempre di moda ( Francia, Spagna; Inghilterra) , la Germania non è mai stata gettonatissima tra le mete preferite. In realtà, trascorrere una settimana in questo paese non solo non è affatto dispendioso, ma offre anche la possibilità di scegliere tra una ricca varietà di scenari e ambienti diversi tra loro.

Infatti la Germania è una meta consigliata per chi ama le città moderne, per chi ama l’arte, le vie dello shopping, il divertimento notturno. inoltre è spesso facile imbattersi durante i soggiorni in Germania in eventi culturali del tutto particolari ed indimenticabili. A partire da mese di maggio fino a tutto agosto la Germania ospita numerosissimi festival della musica: dal pop al rock, all’hip hop, ce n’è per tutti i gusti. Questi festival sono molto apprezzati non solo dai turisti ma da tutta la popolazione tedesca che partecipa sempre numerosissima e con grande entusiasmo.

Oltre alla musica, tutto l’anno si susseguono appuntamenti sportivi, feste del vino e della birra, eventi culturali e di intrattenimento, mostre e mercatini di ogni genere (specialmente nel periodo natalizio).
Anche per gli amanti dello sport, come abbiamo detto, questo paese offre scenari e possibilità di praticare sport davvero affascinanti. Ad esempio esistono meravigliose piste ciclabili che percorrono le rive dei fiumi: Danubio e Reno in particolar modo, ma non solo!

Anche per gli appassionati dell’ equitazione è possibile trovare ampi maneggi, come il famoso centro ippico Verden An der Aller. In tutto il paese comunque è facile trovare luoghi per cavalcare e prendere lezioni di equitazione.

Negli anni passati l’idea di trascorrere le proprie vacanze in Germania, veniva a priori abbandonata dal turista italiano. Chissà perchè, forse per uno strano stereotipo che considera i tedeschi freddi e molto rigorosi, o forse soltanto perchè a differenza delle classiche mete da sempre di moda ( Francia, Spagna; Inghilterra) , la Germania non è mai stata gettonatissima tra le mete preferite. In realtà, trascorrere una settimana in questo paese non solo non è affatto dispendioso, ma offre anche la possibilità di scegliere tra una ricca varietà di scenari e ambienti diversi tra loro.

Infatti la Germania è una meta consigliata per chi ama le città moderne, per chi ama l’arte, le vie dello shopping, il divertimento notturno. inoltre è spesso facile imbattersi durante i soggiorni in Germania in eventi culturali del tutto particolari ed indimenticabili. A partire da mese di maggio fino a tutto agosto la Germania ospita numerosissimi festival della musica: dal pop al rock, all’hip hop, ce n’è per tutti i gusti. Questi festival sono molto apprezzati non solo dai turisti ma da tutta la popolazione tedesca che partecipa sempre numerosissima e con grande entusiasmo.

Oltre alla musica, tutto l’anno si susseguono appuntamenti sportivi, feste del vino e della birra, eventi culturali e di intrattenimento, mostre e mercatini di ogni genere (specialmente nel periodo natalizio).
Anche per gli amanti dello sport, come abbiamo detto, questo paese offre scenari e possibilità di praticare sport davvero affascinanti. Ad esempio esistono meravigliose piste ciclabili che percorrono le rive dei fiumi: Danubio e Reno in particolar modo, ma non solo!

Anche per gli amanti dell’ equitazione è possibile trovare ampi maneggi, come il famoso centro ippico Verden An der Aller. In tutto il paese comunque è facile trovare luoghi per cavalcare e prendere lezioni di equitazione.

Cosa mangiare in Germania

Come ogni grande paese, anche la Germania offre ristoranti e locali in cui ritrovare i sapori tipici di ogni cultura. E‘ facile, infatti, trovare ristoranti italiani e cucina internazionale, ma chi ama calarsi completamente nella cultura del paese che si sta visitando, ha una vasta scelta di cibi tedeschi che n9on sono affatto male. I tedeschi fanno colazione tra le 6 e le 9 del mattino. Solitamente una tipica colazione in germania è costutuita da: pane e salumi, marmellate, confetture e musli.

Il pranzo è il pasto più abbondante della giornata e varia dal pesce ( aringhe, anguille e gamberi) a salsicce, ottimi prosciutti e asparagi. Uno die piatti tipici delle città di berlino è l‘ Eisbein, piatto a base di carne di maiale accompagnato da crauti. In baviera, invece, troviamo l‘ Haxen, un cosciotto di vitello servito con tipici gnocchi ( Knodel).

Tra le 16 e le 17 si è soliti prendere il caffè accompagnato da un buon pezzo di torta. Tra i dolci tipici tedeschi, chi non conosce i Krapfen? Sono ottimi e poco costosi. Altri dolci tipici sono lo Stollen, e la torta di ciliegie Schwarzwalder e le torte di mele.

Tra le 19 e le 21 i tedeschi cenano a base di piatti caldi, salumi e patate. I tedeschi, infatti adorano le patate e sono molte le varietà utilizzate a seconda del piatto da servire: Irmgard, Linda, Christa, ecc.
Uno die più diffusi luoghi comuni sulla cucina tedesca è che sia pesantissima e iper calorica! In realtà tutto dipende da ciò che scegliamo e dagli accostamenti che facciamo. Inoltre la scelta die piatti è molto ampia e varia da ciò di cui abbiamo voglia e soprattutto dalla fame che abbiamo!

Per quanto riguarda le bevande, in germania vi è l’assoluta predominanza della birra, anche se vengono prodotti ottimi vini, che risultano essere più una bevanda nobile, considerato l’elevato costo.

Visitare Berlino

Berlino è una città che, mantenendo stabile la propria identità, appare in continua trasformazione. Ricchissima di cose da vedere, chi la scopre per la prima volta spesso ritorna volentieri per rivisitarla.
Se dal punto di vista storico è diffusa l’importanza che ha e che ha assunto nel passato politicamente, quello che colpisce di più è la vivacità culturale della città. Descriverla a parole non è facile, perchè solo dopo avrela vista di persona si riesce a capire davvero qualcosa del popolo tedesco.

Tra le attrazioni da non perdere durante la visita di questa città, ne citiamo solo alcune: i resti del muro, naturlamente, la porta di Brandeburgo, il grande viale Unter den Linden, la sede del parlamento ( Reichstag ), il Duomo e tanti altri edifici storici, strade per ,lo shopping e parchi al centro della città. In particolare, i musei dell’isola die musei sono ricchissimi di antichità da non perdere per nulla al mondo!

Lo stile architettonico della città è a metà tra classicismo e arte contemporanea. Tra i più illustri architetti di cui è facile apprezzare la presenza troviamo Schinkel e Knobelsdorff e Daniel Libeskind.

Ogni febbraio a Berlino ha luogo il festival internazionale del cinema: questo festival propone collaborazioni tra culture differenti presentando innovazioni e film di ottima qualità. Al termine della cerimonia la giuria conferisce 2 tipici premi : l’orso d’oro e l’orso d’argento.

E per gli amanti dello shopping, non perdetevi un giro nel Kurfürstendamm, dove troverete un’ enorme varietà di negozi tra grandi boutique di marchi prestigiosi e piccoli negozietti locali.

Come Muoversi a Lisbona

Lisbona è una perfetta sintesi di vecchio e di nuovo: le gloriose vestigia di un impero marittimo un tempo potente si fondono con una città dinamica, ricca di stimoli culturali e sociali. Questa capitale, in passato decadente, si è oggi trasformata in una moderna città.

Autobus, tram e funicolari Autobus, tram (eléctricos) e funicolari (elevadores) sono in gran parte gestiti da Carris. Cabine gialle sparse per la città forniscono biglietti e informazioni. Comprate i biglietti (validi su autobus, tram e funicolari) dagli autisti o nei chioschi; un pass è il miglior investimento.

L’Elevador de Santa Justa fa servizio da Rua Aurea (Rua do Ouro) a Baixa fino a Largo do Carmo nel Bairro Alto; l’Elevador da Glória va da Praça dos Restauradores a Rua São Pedro de Alcântara nel Bairro Alto; l’Elevador da Bica va da Rua de São Paulo a Largo Calhariz-Rua do Loreto. I biglietti possono essere acquistati dai distributori automatici (non dal conducente) sui nuovi grandi tram (tra cui il n. 15), occorre moneta contante. Il biglietto deve essere convalidato a bordo al primo utilizzo.

Guidare a Lisbona. A causa degli ingorghi, dei furti d’auto e della mancanza di parcheggi, guidare a Lisbona può essere problematico. Ricorrete ai parcheggi con parchimetro, poiché le auto parcheggiate in maniera illecita vengono rimosse: nel caso, contattate la stazione di Polizia per avere dettagli sul più vicino deposito. Patente di guida e assicurazione italiane sono valide in Portogallo.

Gite Organizzate. I tram sono un mezzo economico per visitare la città. Il tram 28 va dalla chiesa di São Vicente, nella zona est, al Jardim da Estrela a ovest, passando per Baixa. Altri buoni percorsi includono il n. 12 da São Tomé a Largo Martim Moniz e i nn. 15 e 18 (non di domenica) lungo la riva del fiume da Praça do Comércio fino ad Algés, attraverso Belém. Esistono due linee di tram turistici: Circuito Colinas e Circuito Tejo. Molte compagnie propongono gite sul fiume Tago (apr-ott). Gite più brevi partono dalle banchine a Praça do Comércio.

Metropolitana. Lisbona ha una metropolitana efficiente, con quattro linee, in funzione dalle 6.30 alle 1.30 (www.metrolisboa.pt). Acquistate i biglietti agli sportelli o ai distributori agli ingressi delle stazioni (estação). Il costo è di €0.70 a corsa; a/r €1.40; o €6.90 per un carnet (caderneta) di 10 biglietti scontati. La Cartão 7 Colinas vale uno o cinque giorni. Convalidate il pass al primo viaggio.
6Taxi I taxi di Lisbona, color crema o nero e verde sono economici e possono essere fermati in strada (la luce verde significa che il mezzo è libero), oppure si prendono ai posteggi, come quello alla stazione della metro di Baixa-Chiado o Largo do Camões. Posti di sosta sono a Rossio, Praça da Figueira e in altre zone. Le tariffe sono maggiorate del 20% fra le 21-00 e le 6.00, nel fine settimana e nelle feste nazionali.

Cosa Vedere e Fare in Emilia Romagna

Oltre 4 milioni di abitanti per l’Emilia Romagna, regione dell’italia settentrionale. Rinomata per la sua ottima cultura gastronomica, per le sue bellezze architettoniche e per il turismo che vede crescere, di anno in anno, i turisti soprattutto giovani, la regione merita di essere conosciuta nei particolari attraverso questo nostro percorso.

L’identità della regione è sempre stata spezzata in due. Se infatti il profilo etno-culturale della romagna ha sempre avuto una forte rilevanza, per l’emilia non è stato così.

Infatti, a partire dal 568 d.c.e almeno fino al 1859, queste zone prendevano il nome di lombardia e gli abitanti, ovviamente, erano definiti lombardi. Alla fine del vi secolo, l’Emilia Romagna vide una grande espansione etrusca sulle rive del po.

Cenni storici

Importante per i suoi porti, la regione vide fiorire un gran numero di centri urbani commerciali lungo la via emilia.
Tra i tanti nomi: cesena, modena, parma, piacenza. All’inizio del iv sec. A.c., arrivarono i celti e, poco dopo, i romani organizzarono la regione insieme a quella della Liguria. Da questo momento, l’Emilia Romagna ebbe un incredibile sviluppo anche se fu teatro di grandi scontri militari come il passaggio del rubicone di cesare e la stipulazione del secondo triumvirato. Augusto le diede il nome di emilia, mentre nel v sec. D.c., onorio trasportò la capitale a ravenna.

La parte orientale dell’emilia, la romagna, divenne il centro politico dell’impero d’occidente. Con i re carolingi, arrivò la giurisdizione papale fino a passare definitivamente nelle mani della chiesa. Tra i capi alla guida, il cardinale albornoz e cesare borgia, duca di romagna nel 1501. Nel 1731, giunsero i borboni. e nel 1797 dopo la pace di campoformio,l’emilia e la romagna entrarono insieme nella repubblica cisalpina, che nel 1802 diventò repubblica italiana.

Poi, nel 1805, parma e piacenza furono annesse alla francia e il resto entrò a far parte del regno italico. Ci fu anche uno sfortunato tentativo di unificazione al piemonte nel 1848, ma la definitiva fusione tra emilia-romagna e regno d’italia avvenne solo tra il 1859 e il 1860. Da ricordare: per dodici lunghi secoli, la romagna è stata parte dello stato pontificio, che è riuscito ad avere sempre il sopravvento fino al risorgimento.

Bologna, il capoluogo
Bologna, capoluogo della regione, si trova lungo la storica via emilia. Le sue radici sono antichissime. La città, infatti, è sede di reperti archeologici e presenta un assetto urbanistico del centro storico di epoca medievale. Prima gli etruschi, poi i romani l’hanno conosciuta e vissuta. Bologna è ricca di monumenti. Tra tutti, vi sono le due torri, la torre degli asinelli e la torre garisenda, che sono il simbolo della città. Ci sono poi la cerchia muraria, la chiesa di santa maria dei servi, la chiesa di santo stefano, la chiesa di san domenico, la chiesa di san pietro, la chiesa di san giacomo maggiore, i giardini montagnola, i palazzi del podestà e del re enzo, il palazzo comunale, la basilica di san petronio, la piazza maggiore.

Bologna, inoltre, presenta ben 43 musei, soprattutto comunali e universitari, che ospitano le migliori mostre del mercato artistico. I principali musei sono: le collezioni comunali d’arte, il museo civico archeologico , il museo civico medievale, la pinacoteca nazionale di Bologna, la galleria d’arte moderna di Bologna. Anche le biblioteche non mancano. Segnaliamo la biblioteca comunale dell’archiginnasio e la moderna biblioteca sala borsa inaugurata appena nel 2001. Bologna è famosa anche per la sua università, la più antica del mondo occidentale.

Nata nel 1088 – si dice da una commissione con a capo giosuè carducci – oggi accoglie più di 100.000 studenti provenienti da ogni parte d’italia e del mondo e divisi in 23 facoltà. Ma Bologna non ha solo un vissuto antico. La città ha una vita moderna, rivolta al settore internazionale, che si esplica con il suo quartiere fieristico. e’ qui che si ospitano manifestazioni nei settori dell’edilizia, del benessere e della bellezza, delle auto e della tecnologia. La città poi, oltre ad essere un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie, accoglie numerose industrie (meccaniche, elettroniche e alimentari, le maggiori) ed è la sede di istituzioni culturali, economiche e politiche.

Città da visitare

Città emiliane e romagnole. Quanta storia e quante curiosità in ognuna di loro. vediamo alcuni di questi luoghi.

Modena: la città ha come simbolo la sua cattedrale, proclamata patrimonio dell’umanità unesco, e la sua la piazza grande, cuore pulsante dela vita modenese. Appuntamento tradizionale del luogo è il carnevale con il suo unico protagonista locale, la maschera di sandròun, simbolo di furbizia.
Ferrara: la città ha radicata una forte cultura verso il cinema. Proprio qui, infatti, sono nati due grandi artisti del settore come folco quilici e michelangelo antonioni. Ferrara ha palazzi di straordinaria bellezza. Il capolavoro è certamente il palazzo dei diamanti, costruito da biagio rossetti. Non meno importante, la sua cultura gastronomica che vede un dolce come re delle tavole. Parliamo del panpepato, con cannella, cioccolato e miele tra gli ingredienti.
Reggio Emilia: patria di ludovico ariosto, uno dei massimi poeti italiani che nacque in queste terre nel 1474, la città è rinomata per i suoi formaggi. Un nome su tutti? ma ovviamente il parmigiano reggiano! reggio, inoltre, è conosciuta per lo scarpazzòun, una gustosa minestra a base di verdure. Spazio anche ai cappelletti in brodo e alla produzione di un pregiato aceto aromatico.
Piacenza: la città può vantare di un museo unico nel suo genere. Parliamo del museo dedicato alla vespa e dello scooter, simboli dell’italia del boom e della famosa dolce vita. La gastronomia piacentina si esprime attraverso i pisaréi e fasò, gnocchetti con sugo di lardo, cipolle e fagioli. Da assaggiare, anche la frittella piacentina, detta burt-lena. e tra i formaggi., il primato è del grana di piacenza, prodotto del luogo tra i più ricercati.
Parma: la città ha dato i natali a importanti personaggi presenti e passati. Alcuni nomi? parmigianino, esponente dell’arte manierista in pittura; arturo toscanini, uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutto il novecento; bernardo bertolucci, regista che ha diretto molti film di successo a livello internazionale come il sensuale ultimo tango a parigi. La bellezza di parma è nel suo duomo, nel battistero e nel teatro regio, tempio della lirica italiana e internazionale.

Tradizioni e feste popolari

In Emilia Romagna, è molto forte e vivo il legame con la propria terra e con le feste che ogni anno celebrano il folclore del luogo. Tra le più importanti
Palio di San Giorgio
Si tiene l’ultima domenica di maggio a ferrara. e’ il palio più antico d’italia, essendo nato nel 1279. Il palio, preceduto da una parata, vede quattro gare diverse: quella dei putti, delle putte, degli asini e dei cavalli.
Festa della teggia e dell’uva
Si svolge nel mese di settembre a cattolica. Canti, musiche tradizionali e la distribuzione di grappoli d’uva tra i partecipanti per festeggiare la sagra dell’uva. Con le “tegge”, cioè le griglie, si cucinano poi le caratteristiche piadine romagnole offerte ai presenti con salame e vino regionale.
Festa di Garibaldi
L’appuntamento è per la prima domenica di agosto a cesenatico. Qui si rivive il 2 agosto 1849, giorno in cui garibaldi, inseguito dalle truppe austriache e pontificie, riuscì a raggiungere venezia, grazie alle imbarcazioni che i pescatori di cesenatico gli avevano donato. La festa si divide in una parata marittima, fuochi d’artificio e palo della cuccagna sulla spiaggia.
Festa della pigiatura in spiaggia
La seconda domenica di ottobre, in provincia di forlì, ha luogo la tradizionale pigiatura dell’uva con i piedi. Nasce così il mosto del sangiovese, poi posto nei tini delle vecchie cantine del paese.
Sagra del formaggioIl 1° maggio, a montecchio emilia, c’è la possibilità di vedere le antiche forme e gli strumenti di lavoro settecenteschi per la preparazione del formaggio. e proprio qui, una volta all’anno, si lavora per preparare un parmigiano secondo gli antichi metodi.
Palio del Niballo
A faenza, nel mese di giugno, c’è uno spettacolare palio. Protagonisti, due cavalieri che corrono per poi incontrarsi sul niballo, sede di due bersagli da colpire per vincere la sfida. C’è spazio anche per gli sbandieratori, per il giuramento dei cavalieri e per un corteo che attraversa l’intera città.

Vacanze in Emilia Romagna

L’Emilia Romagna è, da sempre, una delle regioni maggiormente dedite al turismo. ogni anno le sue città vengono popolate soprattutto da giovani desiderosi di divertirsi nei numerosi locali e discoteche della riviera romagnola. riccione è ai primi posti dal punto di vista della vita mondana. La città ospita quasi 150 lidi che permettono, soprattutto nei mesi più caldi, di praticare varie attività e sport: beach volley, ping pong, nuoto, fino ai corsi di danza e yoga.

Il centro di riccione poi, il famoso viale ceccarini, dalla mattina alla sera è percorso da centinaia di persone che passeggiano tra gelaterie, bar e negozi lussuosi. Per chi non ama particolarmente la movida, può comunque scegliere riccione. Basta solo impostare diversamente la propria vacanza. Molto interessante da visitare, ad esempio, è il museo del territorio, con una sezione geologico-naturalistica ed un settore archeologico.
rimini, altra meta d’eccellenza per i vacanzieri giovani e capitale del divertimento diurno e notturno, è divisa in due borghi: il centro storico e marina centro. rimini non è solo spensieratezza ma anche cultura.

Infatti sono tanti i monumenti che testimoniano la sua storia: il tempio malatestiano, il borgo di San Giuliano, il ponte tiberio, il palazzo dell’arengo, il teatro comunale, il palazzo del podestà. Bisogna poi sottolineare i grandi eventi che ogni anno rimini ospita. Tra tutti, ricordiamo la mostra internazionale riminicinema e la sagra malatestiana.

E cosa dire di San Marino? più di 1700 anni di vita per uno degli stati più piccoli del mondo. San Marino è protagonista di un turismo attivo durante tutto l’anno. La repubblica è conosciuta per l’emissione di francobolli e per le sue innumerevoli armerie. Inoltre ha un ricco patrimonio architettonico, a partire da una serie di particolari musei: il museo delle armi moderne, il museo delle auto d’epoca, il museo delle cere, il museo delle curiosità.

Gastronomia

L’emilia e la romagna presentano tradizioni culinarie molto diverse tra loro. La cucina romagnola è molto più povera e semplice per varie ragioni. Tra queste, il lungo dominio, in passato, dello stato della chiesa. I caratteri della cucina romagnola sono soprattutto tendenti al mondo contadino con un numero modesto di portate. Parlare della cucina romagnola, per molti, significare pensare ai cappelletti, ai passatelli e alla piadina. Ma la regione offre anche una scelta, seppur ristretta, di pesci e altre creature marine. Sembra che in romagna, in passato, ci siano state almeno circa 165 specie tra pesci, crostacei e molluschi.

Il punto forte della cultura ittica e della cucina marinara è rappresentato dal brodetto. Questo deve essere ricco di pomodoro, d’aceto e nero di pepe. Le città specializzate in questa pietanze sono cesenatico e cattolica. Le ricette di carne si basano sui prodotti che offre l’allevamento locale. Tra questi, il maiale è tra i più importanti per la produzione di prosciutti, salami, costolette. Quanto ai vini, i più noti della romagna sono il rosso sangiovese e i bianchi trebbiano e albana, secca e amabile.

Meno conosciuti ma comunque ottimi sono il pagadèbit, il biancale, la cagnina e il rosso di bosco. Noi, comunque, vi consigliamo qualche piatto in particolare. Iniziamo dagli antipasti: se passate per Bologna, provate la mousse di mortadella; a modena fermatevi a gustare la tigella, un tipico pane misto cotto; a parma ricordatevi di gustare almeno una fetta di torta fritta, a base soprattutto di farina. Quanto ai primi piatti, a ferrara sono da assaggiare le lasagne al forno alla ferrarese e, prima fra tutti, il sugo alla bolognese fatto di pomodoro, carne macinata, cipolla, carote e sedano. e i secondi piatti? piacenza è famosa per il capretto, mentre reggio emilia è la patria del coniglio alla reggiana.

Come Muoversi a Hong Kong

Hong Kong è una città che ti fa ricredere d’un tratto, perchè dopo la pace e il fresco di una lobby d’albergo a Kowloon vieni fagocitato dal caldo e dal trambusto delle strade, perchè dopo esserti fatto largo a fatica tra una moltitudine di gente inciampi all’improvviso in un’oasi di spazio, verde e ombra.

Treni. Mtr (Mass Transit Railway) è il modo più rapido per spostarsi tra Hong Kong Island e Tsim Sha Tsui; per raggiungere i New Territories servitevi della stazione di scambio di Kowloon Tong e prendete la Kcr (Kowloon Canton Railway), che arriva fino a Lo Wu, al confine settentrionale. Nelle stazioni troverete chiare spiegazioni in inglese su come usare le biglietterie automatiche, che emettono tessere plastificate acquistabili anche nelle biglietterie o ai box informazione. Le tariffe variano tra 24 e 26 Hk$.
I biglietti sono dotati di una banda magnetica: il prezzo della corsa viene dedotto automaticamente ogni volta che passate per le barriere d’ingresso. All’aeroporto e nelle hall della maggior parte degli hotel sono disponibili mappe della linea Mtr. Nelle stazioni vengono invece distribuite guide gratuite (in inglese e in cinese) che spiegano il funzionamento del sistema ferroviario.

Autobus. Risulta essere preferibile evitare di viaggiare in autobus (eccetto che per tragitti nella parte meridionale di Hong Kong Island): i treni Mtr sono più rapidi ed efficienti. In ogni caso, negli uffici del turismo troverete mappe gratuite con i percorsi e le tariffe degli autobus. Il biglietto si paga a bordo; cercate di avere l’importo esatto (non viene dato resto).

Taxi. I taxi sono convenienti e si trovano in varie postazioni sparse in tutta la città, ma la maggior parte degli autisti non parla inglese. È obbligatorio allacciare la cintura di sicurezza. La tariffa di base è di 15 Hk$; dopo 1,5 km aumenta di 1,40 Hk$ per ogni 200 m percorsi. Se prenotate il taxi telefonicamente e vi fate venire a prendere in un punto specifico, dovrete pagare una tariffa aggiuntiva. Se il taxi è libero espone l’indicazione ‘For Hire’, mentre la sera viene accesa l’insegna ‘Taxi’. I taxi non possono accostare alle fermate degli autobus e sulle linee gialle.

Tram. I tram sono in funzione solo nella parte settentrionale di Hong Kong Island, ma la linea che va da Kennedy Town (ovest) a Causeway Bay (est) è particolarmente utile. Il capolinea è indicato nella parte frontale del veicolo (in inglese). Il biglietto (tariffa fissa di 2 Hk$) si paga al momento di scendere.

Octopus card. Se il vostro soggiorno a Hong Kong è molto lungo, può essere conveniente l’acquisto di una Octopus Card. Si tratta di una carta prepagata che può essere utilizzata sulla maggior parte dei mezzi di trasporto cittadini e anche in alcuni negozi o esercizi commerciali come sostituto del contante. La carta non è personale e il denaro che contiene può essere rimborstato. Lo svantaggio della carta è che funziona come il contante, e se viene rubata può essere utilizzata da chiunque. È possibile controllare il saldo del credito ogni volta che la si usa.

Come Organizzare Viaggio a Cuba

Visitate Cuba un’isola dove si respira la magia della danza più nota e sensuale, la “salsa”. Dove trascorrere vacanze riposando al mare, visitare la capitale l’Avana con i suoi palazzi in stile coloniale, dove il tempo sembra essersi fermato, “buen viaje” buon viaggio!

L’aeroporto di l’Avana non ha tutti i comfort, il benvenuto è dato con la musica, la salsa, che nell’isola di Cuba fa da padrona.

Se questo genere di musica non vi piace cambiate destinazione. IMPORTANTE prima di ripartire da Cuba ricordate di non spendere tutti i vostri risparmi e di lasciare da parte una somma di circa 30 euro per pagare la tassa prima del check-in per il rientro in Italia.
Arrivo a l’Avana
Se il vostro viaggio per Cuba è uno di quelli organizzati, all’aeroporto ci sarà un taxi che vi porterà a destinazione al vostro hotel. Se siete diretti a Varadero, una tra le più famose località turistiche il tragitto durerà circa un’ora ma ci sarà una rinfrescante sosta prima del ponte che divide l’Avana da Varadero, dove potrete assaporare una autentica e gustosa Piña Colada (la famosissima bevanda a base di rum, latte di cocco fresco e succo d’ananas).

Godetevi la magnifica veduta, ascoltando salsa, gustando Piña Colada, acquistando cd, libri e quanto altro riguardo l’isola. Un consiglio, munitevi di una giacca, in quanto la zona è molto ventilata anche se splende il sole.

Varadero

Arrivati a Varadero che si estende lungo una striscia di terra costeggiata dal mare, vi sono hotel di diversa categoria, tutti offrono ottimi servizi. Inoltre in alcuni alberghi e possibile affittare scooter per poter girare tra le diverse spiagge di Varadero.

Gli hotel sono grandi Resort dove con la soluzione “All Inclusive” tutto compreso, si può assaporare la cucina tipica locale a base di fagioli neri, riso, carne alla brace, le gustose e favolose aragoste, la dolce frutta tropicale; bere l’impossibile, anche alcolici; i pasti sono sempre accompagnati da musica “salsa” dal vivo.

Gli hotel durante la giornata organizzano diversi intrattenimenti: il risveglio muscolare (ginnastica in riva al mare a ritmo di musica, naturalmente la salsa), giochi di squadra che servono anche per far socializzare gli ospiti tra loro, canoa, acquagym in piscina, scuola di ballo (sempre di salsa) in spiaggia con musica dal vivo; la sera teatro dove da spettatori si diventa protagonisti.

Molte le feste, serate e cene a tema con musica “salsa” rigorosamente dal vivo. Molti i lustrini, i colori e il calore che questa musica regala a chi guarda e a chi balla. Si ricorda che oltre al rum a Cuba si beve a fiumi la birra fredda quasi “ghiacciata”, quelle più note e migliori sono “Bucanero” e “Cristal”.

L’Avana

Prima di rientrare in Patria si deve visitare la capitale di Cuba, andando in giro con un taxi per la “Habana Vieja” l’Avana Vecchia (proclamata dall’Unesco patrimonio dell’umanità) si possono notare palazzi e abitazioni di architettura stile coloniale, con ampie e colorate vetrate utili per aerare le stanze dal torrido caldo e spaziose terrazze.

Nella stessa zona è possibile visitare il “Museo Rodante” dove si possono ammirare macchine d’epoca degli anni 40 e 50. E’ possibile vedere macchine d’epoca come Chevrolet e Mustang anche in giro per la città, ma non tenute in ottimo stato. Nelle vicinanze c’è “ la Catedral de San Cristobal”, Cattedrale del diciottesimo secolo, di stile barocco; dove vige il silenzio, all’interno vi sono i custodi della Cattedrale per controllare che non vi siano mali intenzionati a danneggiare la secolare e sorprendente struttura.

Recatevi al bar-pub “Boteguita del Medio” famosa a Cuba, perché era frequentata dallo scrittore americano Ernest Heminway, locale piccolo con una scala di ridotte dimensioni che porta al piano superiore e salendo si possono notare sui muri migliaia di firme, fotografie di musicisti e personaggi noti e non, sembra che anche voi possiate lasciare la vostra firma. Se seguite le tracce di Ernest Heminway, potete andare al bar-ristorante “Floridita”, dove all’interno c’è la statua dello scrittore americano.

Trovate il tempo per fare una romantica passeggiata al tramonto al Malecón, il lungomare di l’Avana di circa 8 km, sarete rapiti da magnifici colori e spesso si incontrano musicisti che suonano la tromba ammirando lo scenario. Visitate la “Plaza de la Revolución” dove c’è la grande immagine di Che Guevara.

In tutta Cuba si notano bandiere cubane che sventolano, cartelloni e frasi dipinte sui muri che inneggiano contro i nemici di sempre. L’Avana deve essere visitata con calma, una parte a piedi e l’altra con taxi, in 3 giorni ci riuscirete. In questa città di percepisce e si può constatare come il popolo cubano vive, lavora e va andanti nonostante i disagi con umiltà, forza d’animo senza rassegnazione.

Per noi turisti la vacanza a Cuba è piacevole ma vi assicuro che per chi è abituato a tutti gli agi e alla libertà di viaggiare non verrà in mente di vivere come cubano in una nazione dove ci sono restrizioni. Le giornate trascorrono tranquillamente, lentamente; il ritmo allegro è scandito dalla musica, la salsa; finita la musica si ritorna alla vita normale di tutti i giorni.

Trinidad

Trinidad è una bellissima cittadina di Cuba, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, una cittadina tipicamente coloniale, molti gli edifici storici, sembra di vivere in un’altra epoca.

Fate un giro tra i mercatini dove acquistare ricami tipici fatti a mano, una meraviglia! Le spiagge di Trinidad sono di sabbia bianca ed è un piacere immergersi in acqua chiara e lucente per il sole che vi riflette i suoi caldi raggi.

Dovete andare a mangiare in uno dei “Paladares”, case private adibite a ristorante a gestione familiare, qui gustate un piatto di fagioli neri con riso, aragosta con pomodori e insalata, banana fritta chiamata “platano”, frutta e bere la onnipresente “Cerveza” la birra.

Questi Paladares non hanno insegne pubblicitarie e per poterle trovare chiedete alle persone del posto che vi sapranno consigliare e vi accompagneranno regalando loro una mancia. A Cuba, prima di sedervi e mangiare, mettetevi d’accordo sul prezzo del pasto bevande comprese. Ne vale la pena fidatevi!

Cienfuegos

Un’altra delle meraviglie di Cuba, è una cittadina portuale situata nella baia di Jagua sul mar dei carabi, è il terzo porto marittimo più importante di Cuba.

Fondata da coloni francesi e lo si può notare dall’architettura coloniale presente negli edifici come il “Palazzo di Giustizia”, dove si può entrare ma rimanere all’ingresso senza fare foto, al contrario potete fotografare il suo splendore esternamente.

Vale la pena visitare il magnifico e ben curato “Parque José Martí”, situato al centro storico della località.

Intorno al parco ci sono importanti edifici che dovete visitare come la “Catedral de la Purísima Conceptión”, il teatro e anche “El Palatino” un locale dove potete gustare bibite e ascoltare musica dal vivo dei gruppi tipici del posto.

Rum di Cuba

Il rum è la tipica bevanda di Cuba, prodotta dalla canna da zucchero, di cui l’isola ha enormi piantagioni. Il rum è di diversi colori e quindi di diverse gradazione, si passa dai più leggeri (rum bianco, che spesso si utilizza per fare cocktail), gradazione media (rum scuro, che può essere bevuto da solo) e di alta gradazione (rum molto scuro, quindi molto invecchiato “añejo” e deve essere bevuto semplice senza ghiaccio).

Molti cubani si siedono in riva al mare con due bicchieri, uno contenete rum e l’altro acqua, questo perché per assaporare al meglio la qualità del rum tra un sorso e l’altro si deve bere un goccio d’acqua, provare per credere.

Per la legge cubana è concesso riportare in Italia non più di 2 bottiglie a persona, ma sappiate che in aeroporto dopo il check-in è possibile acquistarne altre senza problemi.

Sigari cubani

Un altro tipico souvenir cubano sono i sigari di diverse dimensioni, di qualità del tabacco. La parola “cigarro” è la parola maya che significa “fumare”.

Tutti a Cuba fumano il sigaro anche le donne, si incontrano spesso a l’Avana le anziane donne vestite con abito bianco da “schiava” (tipo la mami del film “Via col Vento” ) che si fanno fotografare mentre fumano e lasciando una mancia è anche possibile fare una foto con loro.

Sempre a l’Avana si può visitare la fabbrica dei sigari, dove uomini e donne mentre arrotolano a mano uno dopo l’altro svariati fogli di tabacco secco, hanno in bocca o tra le mani un sigaro. Le migliori marche di sigari sono: Hoyo de Monterrey, Montecristo, Cohiba – Corona especial, Romeo y Julieta e molti altri. All’interno della stessa fabbrica è possibile acquistare sigari.

Per la legge cubana si può esportare una confezione di sigari con all’interno massimo 20 sigari ma dopo il check-in potete acquistarne quanti ne volete.

Imitazioni

Appena i cubani si accorgono che siete turisti e soprattutto italiani, vi chiedono se volete rum e sigari, attenzione non sempre vi venderanno prodotti originali, attenti!

Fate sempre attenzione e controllate che sulle confezioni ci siano i sigilli di garanzia della Repubblica di Cuba, altrimenti il prodotto è contraffatto.

Se collocate rum e sigari nel bagaglio a mano, non buttate le ricevute di acquisto, perché alla dogana dell’aeroporto potrebbero chiedervi di esibirle.

I ragazzini di l’Avana sono soliti chiedere denaro dicendo: “faccio collezione di euro”, non date loro soldi perché ne arriveranno altri e poi altri e non ve li toglierete più di torno. Se volete, offrite loro bevande, hamburger, caramelle…

Moneta Cubana

Un consiglio se potete, a Cuba non portate con voi dollari perché al cambio pagherete un’ altissima commissione, meglio l’euro che è molto richiesto.

Ma facendo acquisti in euro nei meravigliosi mercatini con oggetti artigianali, negozi, vi daranno come resto la moneta locale il “Peso Convertible” che ATTENZIONE una volta fuori da Cuba non avrà alcun valore e nessuno in Patria accetterà il cambio da Peso a Euro, quindi consumate tutti i Pesos o cambiateli prima di ripartire da Cuba.

Consigli per viaggiare a Cuba

Visitare l’Avana la sera non è molto sicuro soprattutto la zona della Havana Vieja, si consigliano i locali turistici o ancora meglio, i grandi alberghi dove soggiornate sicuramente organizzano uscite di gruppo.

La sera non si vede molta polizia che pattuglia le zone. Al contrario a Varadero zona meramente turistica si può uscire in sicurezza, andare a ballare salsa, assistere a spettacoli di salsa, bere rum in un bar tipico e fare shopping.

La cittadina pullula di turisti e ci si può spostare in pullman che hanno tariffe economiche di andata e ritorno, il biglietto si può fare anche a bordo. Attenzione, è vietato uscire dal vostro albergo e recarsi in un locale con gli animatori cubani, meglio darsi appuntamento direttamente al luogo di ritrovo.

Portate con voi tutti i medicinali di cui avete bisogno o di cui avreste bisogno, a Cuba non è facile trovare gli stessi farmaci che utilizzate in Italia. Prima di partire i medicinali se potete e volete, lasciateli alle famiglie locali per loro è un grande dono. Regalate anche quegli indumenti in buone condizioni, che non avrete più intenzione di usare in Italia.

Muoversi a Città del Messico – Consigli Utili

Città del Messico è una delle più grandi capitali del mondo. Girarla può essere piuttosto semplice o incredibilmente stancante, a seconda del mezzo di trasporto che si sceglie. La metropolitana è economica, pulita, efficiente e molto comoda, visto che quasi tutte le principali attrattive si trovano nei pressi di una stazione. Altrimenti si può optare per l’autobus o il taxi, che non solo sono vittime del malfamato traffico cittadino, ma contribuiscono anche ad accrescere i cronici problemi di inquinamento.

Autobus. Gli autobus fanno parte di un’unica rete dall’utilizzo semplice: i numeri dispari vanno da nord a sud, i pari da est a ovest. Città del Messico dispone anche di quattro terminal per pullman a lunga percorrenza che corrispondono più o meno ai punti cardinali: Norte, Sur, Oriente, Poniente (nord, sud, est, ovest). Spesso con gli autobus è più facile orientarsi leggendo il percorso e la destinazione segnalati sul parabrezza piuttosto che attraverso il numero dell’autobus stesso. Per tutti gli autobus grandi, il biglietto costa $0.20-$0.40, da pagare con l’importo esatto.
I percorsi degli autobus coprono tutta la città: attualmente sono operative sessanta linee principali e quarantotto linee di raccordo (SARO). Su alcuni percorsi, attenti a ladri e borseggiatori, soprattutto nelle zone turistiche come lungo Reforma e Juárez. Per i turisti uno degli autobus più utili è il n. 76, che parte da Uruguay e percorre Reforma lungo il parco di Chapultepec. Sfortunatamente ne sono consapevoli anche i ladri, quindi si consiglia di stare molto attenti. A parte gli autobus normali, sono disponibili anche dei tram il cui biglietto costa solo $0.20.

Metropolitana. È sicuramente il mezzo migliore per visitare la città. La rete, progettata dai francesi, è efficiente e moderna e particolarmente utile quando aumenta il livello d’inquinamento. I treni sono rapidi, regolari, puliti e tranquilli. Tuttavia nelle ore di punta sono molto affollati (più o meno dalle 7.30 alle 10 e dalle 17 alle 19) e di solito è consentito salire solo con due valigie di media grandezza. Come sugli autobus, è consigliabile prestare particolare attenzione ai borseggiatori e ai ladri, soprattutto alle fermate di Pino Suárez, Hidalgo e Autobuses del Norte.
In totale le linee in servizio sono nove e raggiungono qualsiasi punto della città. Nelle stazioni e sulle cartine sono indicate da colori diversi, cosi da renderne immediato l’utilizzo. Le cartine si possono acquistare in tutta la città; tra le migliori, l’Atlas de Carreteras ($1.65) e là Guía práctica del Metro ($9). Presso la stazione di Insurgentes (sulla linea rosa n. 1) è a disposizione un servizio informazioni sulla metropolitana e in gran parte delle stazioni di interscambio sono presenti diversi chioschi informativi.
Una corsa in metropolitana costa circa $0.20; è consigliabile acquistare diversi biglietti per evitare di fare più volte la coda. Le linee 1,2,3 e A funzionano dalle 5 alle 12.30 dal lunedì al venerdì, dalle 6 alle 13.30 il sabato e dalle 7 alle 12.30 la domenica e i giorni festivi. Tutte le altre linee aprono un’ora dopo durante la settimana, ma seguono gli stessi orari nei weekend e nei giorni festivi.

Taxi. A Città del Messico operano diverse compagnie di taxi: i turisti dovrebbero fare attenzione con veicoli differenti da quelli elencati in questa guida, perché spesso in passato si sono verificati furti e rapine. I taxi Turismo sono i più costosi (a volte il triplo dei taxi normali) e di solito si trovano di fronte agli alberghi più lussuosi e ai principali luoghi turistici. In genere è meglio evitarli, ma quasi tutti i conducenti parlano diverse lingue e possono rivelarsi utili in caso di emergenza o di una rapida corsa verso l’aeroporto.
I taxi Sitio hanno dei parcheggi fissi in tutta la città e all’aeroporto. Sono più economici dei Turismo, ma costano sempre un po’ di più dei taxi normali. Tuttavia sono più sicuri: si paga a uno sportello prima di salire. I prezzi variano a seconda della distanza; di solito circa $4.60 per un minimo di 4 km.
Sono disponibili anche taxi che non seguono percorsi precisi e che possono essere fermati per la strada. Di solito sono Maggiolini VW, Nissan o altre auto giapponesi, tutti facilmente identificabili dal colore. Attualmente sono verdi, ma tra poco dovrebbero essere ridipinti di bianco con una grande striscia orizzontale rossa. Ci sono anche auto gialle, ma stanno per essere messe fuori servizio, quindi è bene non usarle.
La tariffa base è $0.45, più altri $0.05 per ogni 250 m o 45 secondi di viaggio. Il prezzo aumenta del 20% tra le 22 e le 6 del mattino. Quando salite sul taxi, accertatevi che il tassametro sia acceso e parta dalla tariffa minima. Prima di partire è possibile contrattare il prezzo e può essere utile farlo, perché alcuni autisti dopo le 18 si rifiutano di usare il tassametro. Spesso accade che l’autista non conosca la strada dove gli è stato chiesto di andare: in questo caso, per facilitargli il compito, bisognerebbe fornirgli il nome dell’incrocio di due strade.
A meno che l’autista non abbia fornito un aiuto speciale (per esempio aver trasportato alcune valigie pesanti), non sarà necessario dargli la mancia. I turisti soli, soprattutto le donne, facciano molta attenzione a usare i taxi. Se è possibile, è sempre meglio utilizzare soltanto i Sitio presenti fuori dagli alberghi. La polizia turistica di Città del Messico ha anche raccomandato ai visitatori di prendere nota del numero di registrazione e del numero del taxi prima di salire.

Auto. Non è consigliabile girare Città del Messico con un’auto propria: il traffico può rappresentare davvero un problema e raggiungere qualsiasi punto della città può richiedere ore di viaggio. Molto meglio cercare un albergo dotato di parcheggio dove lasciare il proprio veicolo, per poi esplorare la città utilizzando soltanto la rete dei trasporti pubblici.
In ogni caso se si ha intenzione di servirsi dell’automobile è necessario sapere che durante la settimana esistono delle regole per limitare l’inquinamento (día sin auto hoy no circula), le cosiddette ‘targhe alterne’ in vigore anche nelle principali città italiane quando il livello delle polveri sottili raggiunge il tetto massimo.
Si deve verificare l’ultimo numero della targa dell’auto, che indica in quali giorni è vietata la circolazione del veicolo: Lunedì (numeri 5 e 6) Martedì (numeri 7 e 8) Mercoledì (numeri 3 e 4) Giovedì (numeri 1 e 2) Venerdì (numeri 9 e 0). Questo sistema resta valido anche nei weekend se i livelli di inquinamento sono particolarmente alti. Se questo accade, il sabato sono vietati tutti i numeri pari e gli 0, mentre la domenica sono vietati tutti i numeri dispari. Queste regole tuttavia non riguardano i veicoli registrati in paesi stranieri.

Cosa Vedere a Parigi

Risulta essere assolutamente riduttivo proporre un itinerario che possa farvi conoscere tutte le anime di Parigi.

Quello che vi consigliamo di fare è lasciarvi guidare dagli odori, sapori, visioni che la città continuamente vi propone tra maestosi edifici, eleganti vie, stupende composizioni.

Naturalmente non possiamo non provare a elencarvi quei posti che indubbiamente nessun turista si può perdere a Parigi.

Tutto questo può essere una buona base per poi continuare la visita della città lasciandosi guidare direttamente da Lei.
La storia
Iniziamo questo viaggio alla scoperta di parigi conoscendo le date che l’hanno vista protagonista durante la sua lunga storia:

III sec. a.C.: la tribù celtica dei parisii fonda l’l’ile-de-la-cité che prenderà il nome di lutetia dopo la conquista romana intorno al 52 a.c.
300: lutetia viene ribattezzata come parigi.
508: il re dei franchi, clodoveo, sceglie parigi come capitale del suo regno.
1163-1245: iniziano i lavori per la costruzione della cattedrale di notre-dame.
1200: viene eretto il palazzo reale del louvre.
1408: la francia impegnata nella guerra dei cent’anni subisce l’umiliante invasione di parigi da parte delle truppe inglesi.
1431: enrico vi d’inghilterra è incoronato re di francia con una cerimonia all’interno della cattedrale di notre-dame.
1572: e’ la notte che sarà ricordata come la “notte di san bartolemeo” dove migliaia di ugonotti parigini vennero massacrati dai cattolici. la pace arriverà solo nel 1594 con l’ingresso nella città del nuovo re enrico IV.
1680: viene fondata la comédie-francaise che diventa subito il più prestigioso teatro francese.
1755-75: iniziano i lavori per la costruzione del palazzo di luigi xv in quella che diverrà place de la concorde.
1789: inizia la rivoluzione francese con la presa della bastiglia.
1804: dopo un periodo di grande instabilità torna l’ordine con l’incoronazione a imperatore di napoleone.
1852-70: napoleone affida al barone haussmann il compito di dare un nuovo volto all’assetto urbanistico di parigi.
1870: guerra franco-prussiana, parigi è costretta a capitolare all’assedio dei prussiani.
1889: viene eretta la tour eiffel per l’esposizione universale che diventerà il simbolo della città nel mondo.
1940: occupazione delle truppe tedesche della città durante il secondo conflitto mondiale. parigi ritroverà la libertà soltanto nel 1944 con l’arrivo delle truppe alleate.
1977: viene inaugurato il centre georges pompidou.
1998: parigi ospita la finale dei mondiali di calcio dove a vincere è la stessa francia.

I luoghi magici

Louvre
Preparatevi ad entrare in uno dei musei più importanti al mondo, il Louvre. La parte più antica di questo palazzo fu costruita nel 1200, come fortezza, dal re Filippo Augusto. Soltanto nel Rinascimento subì degli importanti lavori di restauro che continuarono, in pratica, fino ai giorni nostri e che lo portarono ad ampliarsi continuamente. Il Louvre fu destinato a museo nel 1793 per contenere la collezione reale che divenne spropositata dopo le innumerevoli deportazioni di opere d’arte effettuate da Napoleone nei paesi conquistati (l’Italia fu una delle vittime più illustri). Al giorno d’oggi il museo ha subito un’importante opera di aggiornamento voluta dal presidente Mitterrand, con il progetto “Grand Louvre” che ha suddiviso la struttura in tre aeree principali Sunny, Denon e Richelieu. All’interno di queste, le collezioni sono a loro volta divise in sette sezioni (tra cui le Antichità Egiziane, la Scuola Italiana, la Scuola Francese ecc…). L’ingresso è stato inglobato all’interno di una straordinaria piramide di vetro, progettata da Leoh Ming Pei.
Notre-Dame
Uno dei simboli più famosi di Parigi è la cattedrale di Notre-Dame. Fondata nel 1163, dal vescovo Maurice de Sully, fu completata in circa 200 anni. E’ un esempio perfetto di edificio gotico, dalle armoniose proporzioni e perfette simmetrie, riccamente decorato. Per poter ammirare tutta la magnificenza delle sua facciata vi consigliamo di posizionarvi nella piazza di fronte, dove sarete accolti da un’atmosfera incantata, difficile da trovare in qualsiasi altro posto della città.
Musée d’Orsay
Il Musée d’Orsay è uno dei musei più importanti della città. Ex stazione ferroviaria, è stato pensato per create un legame cronologico tra le opere contenute al Louvre e quelle invece custodite nel Musée National d’Art Moderne. La collezione più importante, che potremmo trovare al suo interno, è quella presente nel Livello Superiore dove sono ospitate le opere degli artisti Impressionisti e Post-Impressionisti come Manet, Degas, Renoir, Monet solo per citarne alcuni.
Tour Eiffel
Passiamo ora al vero simbolo della città, la Tour Eiffel. Non si può pensare a Parigi senza immaginarsi questa ardita struttura in ferro costruita, per l’Esposizione Universale, nel 1889. Il progetto dell’opera è dell’ingegnere Gustave Eiffel che volle sorprendere i suoi contemporanei innalzando una torre di ben 300 metri. Obbligatorio, per chiunque visiti la città, è salire fino in cima alla Tour per ammirare, dall’alto, la bellezza di Parigi. A facilitare la salita, nei suoi tre differenti livelli, ci sono dei caratteristici ascensori.
Centre Georges Pompidou
Il Centre Georges Pompidou, centro dell’arte moderna e contemporanea di Parigi è una delle attrazioni più visitate dell’intera città. All’interno è ospitato il Musée National d’Art Moderne, raggiungibile dall’esterno tramite una scala mobile, dove potremmo ammirare capolavori di Matisse, Picasso, Dali, Mirò, Warhol, Klein, solo per citarne i più famosi. La sua architettura (ideata da Rogers e Piano), soprannominata con disprezzo “raffineria”, è stata per lungo tempo criticata dai francesi ma, dopo 20 anni dalla sua creazione, nessun parigino ne potrebbe più fare a meno.
Les Champs-Elysées
Obbligatoria è anche una passeggiata attraverso gli Champs-Elysées, il viale più elegante della città. Qua non solo troverete i migliori negozi dove poter fare shopping ma anche divertirvi nei numerosi locali, cinema e café disposti lungo i suoi marciapiedi. Le maggiori boutique di moda sono raggruppate intorno alle arcate tra gli Champs-Elysées e la rue de Ponthieu.
Grande Arche de la Défens
Se vi recate al Grande Arche de la Défense potrete scoprire la Parigi del Terzo Millennio vero prototipo di città moderna, pensata per far fronte al poderoso sviluppo del terziario e del traffico automobilistico nel dopoguerra. Il Grande Arche è un cubo svuotato alto ben 110 metri, in cima del quale si può ammirare un panorama meraviglioso che, proietta il nostro sguardo fino all’Arc de Triomphe.
Montmartre
Finiamo questo viaggio, attraverso i luoghi magici di Parigi, presentandovi Montmatre, il quartiere dell’arte, dell’eccesso, della poesia. A Place du Tertre potremmo vedere all’opera decine di restauratori, pittori, ritrattisti che hanno reso famoso Montmartre nell’immaginario collettivo. C’è da dire che l’atmosfera pittoresca dell’epoca di pittori come Cezanne o Renoir è quasi del tutto svanita, sopraffatta dal turismo, dalla corsa al souvenir, dalla mediocrità di chi si presenta, ora, come artista. Una visita la merita anche la Basilique du Sacré Coeur, capolavoro dell’arte neobizantina dalle caratteristiche cupole di colore bianco candido.
Parigi

Nei dintorni

Se decidete di venire a Parigi non potrete non visitare due luoghi che si trovano nei suoi dintorni, luoghi diventati celebri per diverse ragioni: Versailles, dove troverete la reggia del Re Sole Luigi XIV e Disneyland Paris il parco di divertimenti più famoso d’Europa. Approfittiamo per conoscerli da più vicino.

Versailles
Versailles, reggia tra le più belle al mondo, fu centro politico francese per oltre 100 anni, espressione dell’assolutismo del sovrano Luigi XIV, detto il Re Sole. Il castello, abbellito dall’opera di decine e decine di artisti, è immenso con i suoi 680 metri di lunghezza, rendendo quindi impossibile una sua visita completa nell’arco di una sola giornata. Da ammirare il parco che racchiude, con fastosi giochi d’acqua e geometrie di fiori, l’intera reggia e che si estende per ben 800 ettari (di cui 300 come bosco e i restanti a giardino alla francese).
Disneyland Paris
Per i più piccoli e per chi si vuole sentire di nuovo tale almeno per un altro giorno, diventa obbligatoria una visita a Disneyland Paris, il parco di divertimento della Walt Disnety. Vi potrete immergere nel fantasioso mondo dei cartoni animati in ambientazioni riprodotte nei minimi particolari. Vi ritroverete così nel mezzo delle battaglie tra i pirati di Capitan Uncino e Peter Pan, oppure all’interno della casa di Robinson o ancora nel fiabesco villaggio di Biancaneve e di Pinocchio. Affianco al parco tradizionale è sorto, da pochi anni, il Walt Disney Studios dove potrete scoprire i segreti dell’animazione, del cinema e della televisione.
Versailles

Mangiare alla parigina

Per i più golosi è arrivato il momento di parlare del mangiare a Parigi. La cucina francese, vera e propria arte del mangiare, trova proprio qui la sua massima espressione. Non sarà difficile quindi perdersi tra le fantastiche proposte dei vari ristoranti per poter capire quello che significa mangiare alla francese. Ma quali sono i prodotti più tipici di questa città? Non possiamo non partire da uno dei simboli della nazione stessa, la Baguette. Questo caratteristico pane, dalla lunghezza spropositata, viene servito in ogni momento della giornata, a partire dalla colazione accompagnato con il burro e marmellata oppure a pranzo quando la si potrà gustare nella varianti più fantasiose (prosciutto crudo e formaggio, verdure, tacchino ecc…).

Gli altri prodotti a cui nessun parigino potrebbe rinunciare sono i numerosi formaggi (in tutta la Francia se ne contano addirittura più di 400 diversi tipi), le svariate salse che riescono a condire con sorprendete abilità qualunque piatto della cucina francese e non ultimo i vini. Di questi non c’è che l’imbarazzo della scelta e il rischio maggiore è quello di perdersi tra le centinaia se non migliaia etichette diverse che propongono rossi, bianchi e rosè. Per gli amanti del vino esiste anche un vero e proprio museo dedicato, creato nelle cantine di Passy Abbey, dove si potrà conoscere la storia e le varie zone di produzione e soprattutto poter degustare.

Sono due i luoghi prediletti dai parigini in cui consumare i loro pasti: i café e i bistrot, che offrono una semplice cucina popolare con una buona carta vini e prezzi accettabili, caratteristici durante la bella stagione quando invadono letteralmente con i loro tavolini i marciapiedi lungo le strade e le brasserie, luoghi originariamente deputati per bere della buona birra ma al giorno d’oggi trasformati in ambienti ricercati e di lusso dove poter gustare l’alta cucina francese. Se volete assaggiare le ostriche, altro simbolo del mangiare parigino, dovrete invece recarvi in uno dei tanti Bars à Huitres.

Informazioni pratiche

Concludiamo questa guida su Parigi con qualche informazioni pratica che vi può tornare utile durante il vostro soggiorno:

Costo della vita
Il costo della vita a Parigi (e in generale in tutta la Francia) risulta essere molto caro per noi italiani. Facciamo qualche esempio: Hotel 3 stelle: una doppia per una notte costa all’incirca sui 100-130€. Per risparmiare e non voler rinunciare alla comodità, approfittate delle numerose offerte che i vari hotel propongono durante l’anno Pasti: se durante il pranzo si trovano spesse menù turistici intorno ai 10-15€, sarà più difficile risparmiare a cena quando dovrete preventivare almeno una spesa sulle 20-30€ a persona. Naturalmente se vogliamo mangiare l’alta cucina francese il costo lievita enormemente (a partire dalle 50€). Trasporti pubblici: questi sono in linea di massima vantaggiosi. Un biglietto costa 1€ a corsa ma si possono comprare abbonamenti settimanali o mensili che ci permettono di risparmiare.
Muoversi a Parigi
Per muoversi all’interno della capitale francese il consiglio è quello di utilizzare i mezzi pubblici, specialmente la metropolitana che, con più di 300 stazioni e 14 diverse linee, risulta essere una delle più efficienti al mondo. E’ in funzione dalle 05:30 alle 00:30, ma fate attenzione poiché alcune linee hanno una chiusura anticipata. Per ammirare Parigi, in tutto il suo splendore, potrete pensare anche di fare un giro nel Batobus, il battello che solca la Senna dalle 10 alle 19 di ogni giorno.
Soggiornare a Parigi
Uno dei modi più semplici per soggiornare a Parigi è quello di affidarsi ad uno dei numerosi hotel presenti nella città. La scelta è così vasta che è difficile dare un consiglio che si possa dimostrare efficace in ogni caso. Se è possibile alcune zone sono da preferire ad altre: parliamo ad esempio del quartiere dell’Opera, del quartiere Latino, della zona intorno alla Tour Eiffel, tutti posti che offrono al turista i migliori servizi, ristoranti, divertimenti. Da evitare le zone più periferiche, intorno alle porte della città, poiché la criminalità lì è più presente e potrebbe rovinare la nostra vacanza.
Parigi
Se apprezzate viaggiare e conoscere le capitali, non potete perdere l’occasione di andare a Parigi. Mai stato più facile, non ci credete? Siamo qui, a vostra disposizione, proprio per consigliarvi i migliori hotel della città francese. Perché Parigi è un appuntamento, anzi un rendez-vous da non perdere. Nata sulla Senna, è una delle più conosciute metropoli a livello mondiale. E’ celebre come centro culturale e politico e possiede una struttura economica forte in tutto il mondo. E’ difficile consigliarvi il periodo giusto per partire, perché Parigi ha un clima particolare. Infatti gli inverni parigini non sono mai troppo lunghi e freddi, mentre le estati si presentano caratterizzate da una forte caldo.

Ci permettiamo comunque di segnalarvi la tarda primavera e il periodo tra settembre e ottobre per dare il via a questo viaggio. Parigi è un posto sicuramente capace di incantare tutti i suoi turisti. Parte del suo fascino è dovuto anche all’arte e alla creatività dei geni francesi. Infatti sono tante le bancarelle e i negozi che espongono e che vendono – chiariamo, non sempre a prezzi modici – oggetti d’arte e di design ultra moderno, intere collezioni di stilisti famosi. Non è infatti una novità sentir parlare di Parigi come una delle città più care al mondo.

Se non vi abbiamo ancora convinto, allora puntiamo tutto sulla gastronomia francese, raffinata e gustosa – per alcuni eccessiva nella pignoleria dei grandi chef del posto – e sui tanti spazi verdi, parchi e grandi giardini, che vi permetteranno di fare lunghe passeggiate all’aperto, in ogni momento della giornata, da soli o magari accompagnati da una guida del posto abile a raccontarvi i tanti perché di questa città. Ebbene sì, a Parigi si associano tanti aggettivi: romantica prima di tutto; poi pulita, malinconica, talvolta triste. Sentimenti che emergono tra le tante vie, i numerosi negozi e le botteghe che sorgono a due passi dal caos cittadino e dal traffico quasi irreale.

Soggiornare a parigi

Risulta essere difficile dire cosa visitare e cosa trascurare di una città incantevole come Parigi. Questa città andrebbe davvero visitata tutta, ma se proprio non è tantissimo il tempo a vostra disposizione, in marcia allora verso le attrazioni più famose. Prima di tutto, la Tour Eiffel, l’opera di Gustave Eiffel apparsa nel 1889. Da allora sono tantissime le persone che sono salite fin sulla cima della torre.
Ancora, la cattedrale di Parigi Notre-Dame, divenuta ancora più celebre grazie al romanzo di Victor Hugo, e l’Arco di trionfo, commissionato a inizio del 1800 da Napoleone per rendere omaggio al suo esercito e alla battaglia di Austerlitz.

Per gli amanti dell’arte ma non solo, è d’obbligo una tappa al Museo del Louvre, il museo che ospita uno dei quadri più celebri in tutto il mondo ovvero la Gioconda di Leonardo da Vinci.
Per gli amanti delle lunghe passeggiate all’aria aperta, una bella corsa sugli Champs Elysées e anche una passeggiata sui boulevard, con occhi rivolti alle tante vetrine dei negozi di lusso.

Chi è appassionato di scienza deve assolutamente approfittare di questo viaggio per fare una tappa alla Cité des Sciences et de l’Industrie, un complesso grande due piani dove si racchiude tutto il sapere scientifico. Tra le attrazioni più gettonate, il Platenarium che simula un vero cielo stellato sulla testa di ognuno.

Spazio anche ai più piccoli – anche se la metà è amata anche dai grandi – con la gita a Eurodisney, uno dei parchi di divertimento più grandi d’Europa. Il parco è così grande che per visitarlo in unico giorno, occorre camminare molto e non prendere alcun tipo di impegno.
Consigliamo anche di giungere nei pressi del palco prima dell’orario d’apertura in modo da non perder troppo tempo nel fare i biglietti d’ingresso.
Stabilito il vostro budget? Siete pronti allora a scegliere una delle tante strutture di cui vi parleremo e a partire, destinazione Parigi!

Come Visitare Ambositra e Fianarantsoa

Posizionate nella parte centro-orientale del Madagascar, isola immersa nell’Oceano Indiano, a largo del continente africano, di cui fa comunque parte, Ambositra e Fianarantsoa sono due particolari cittadine poco distanti tra loro e visitabili unitamente ai villaggi vicini.

Ambositra è la capitale malgascia dell’artigianato, visto che le sue vie sono piene di negozi e bancarelle che vendono magnifiche sculture lignee, pietre lavorate, legno colorato e dipinti di ogni genere. La via principale della città non a caso si chiama Rue du Commerce che successivamente si biforca in due direzioni: la diramazione che va a sinistra porta in direzione delle banche e della stazione, mentre quella a destra conduce verso la più tranquilla parte alta della città, che nel Madagascar vuol dire automaticamente la zona più tranquilla e meno pericolosa.

Ad Ambositra è possibile vedere gli artigiani all’opera nelle loro case, intenti a lavorare ed intagliare il legno con arnesi fatti rigorosamente a mano: lì vicino sorge anche un Monastero Benedettino, dove monaci e suore vendono formaggi e marmellate fatti da loro. tra i villaggi vicini ad Ambositra, vale la pena di visitare quello di Antoetra, in cui bisogna però pagare una tassa d’ingresso, destinata alla comunità, presso gli uffici del sindaco, siti nel centro del villaggio.

Fianarantsoa, comunemente chiamata Fianar, offre la possibilità di fare una gradevole passeggiata per le vie acciottolate di gran parte della città che offre, anche, la possibilità di vedere scorci panoramici entusiasmanti. Ma la cosa più bella da fare e da vedere è fuori dalla città. Da qui passa l’unico treno passeggeri in funzione in tutto il Madagascar: il treno FCE (Fianar- cote d’est) parte da Fianarantsoa al mattino presto e viaggia su binari risalenti agli anni 30, attraversando enormi piantagioni, colline, cascate.