Una regione suggestiva fatta di terra, mare, borghi antichi e prelibatezze di una cucina tipicamente ricca del posto. Questa è la Liguria, un luogo capace di regalare forti emozioni ai suoi abitanti e ai numerosi turisti che la popolano, stagione dopo stagione.
Cenni storici
I primi abitanti della regione, gli antichi liguri, si sistemarono sul litorale mediterraneo che va dal rodano all’arno. Successivamente, le migrazioni celtiche e le varie colonizzazioni per mano dei fenici, greci e c, andarono a rimpiazzarono i liguri. Le parole ligure e Liguria furono assegnate da vari popoli. Fautori furono i greci, seguiti subito dopo dai romani. Il significato dei termini è ben chiaro e poco positivo: luogo paludoso o acquitrino. In età classica i centri liguri più importanti erano genua, savo, vada, alba intemelium, alba ingaunum, lunae. Il periodo storico più significativo per la regione è il basso medioevo.
La storia ligure, in questo periodo, vede accrescersi soprattutto fuori la terraferma con episodi forse marginali per comprendere appieno l’evoluzione della regione. e’ certo che questa si sia sviluppata, a partire dalla prima crociata, attorno alle attività delle famiglie e degli alberghi soprattutto genovesi. Una grande forza economica, quella della repubblica marinara, che si manifestò con un impero coloniale dalle possenti basi politiche. Numerosi gli esploratori liguri che si distinsero nella storia: i fratelli vivaldi, leon pancaldo, lanzerotto malocello, antoniotto usodimare, sino all’ammiraglio andrea doria.
Genova riuscì a prendere il controllo della maggior parte della Liguria, fino alla caduta dell’ultima città libera nel 1528, savona nel dettaglio. Con carlo v sino al xvii secolo, il potere finanziario aumentò grazie ai banchieri genovesi e ai prestiti alla corona di spagna. Nel seicento, però, giunse una lunga decadenza fino alla rivoluzione industriale, momento della rinascita.
Con l’invasione francese delle truppe di napoleone nel 1797, la repubblica di Genova diventò repubblica ligure per essere poi annessa al territorio francese. Dopo la caduta di napoleone e l’effimera repubblica genovese del 1814, il congresso di vienna concordò l’annessione al regno di sardegna. Nel risorgimento, grazie proprio a liguri come giuseppe mazzini e goffredo mameli, si giunse poi alla nascita del regno d’italia.
Genova, il capoluogo
Genova, capoluogo della provincia di Genova e della regione Liguria, è la sesta città italiana per popolazione. Il suo porto è, riguardo al traffico mercantile, il più importante d’italia e uno dei maggiori del mare mediterraneo. Nel luglio 2006, l’unesco ha proclamato “patrimonio” una parte del centro storico di Genova – tra i più grandi d’europa. Il centro è articolato in un dedalo di piazzette e caruggi dal sapore medioevale ma sono ben visibili i successivi interventi dell’arte barocca.
Genova è famosa per il suo entroterra, come il parco naturale regionale del beigua, per opere infrastrutturali come l’acquario, il porto antico e la relativa marina. Negli anni ottanta ci furono una serie di opere di restauro su numerose chiese e palazzi della città. Tra questi ricordiamo la rinascimentale basilica di santa maria assunta, il cimitero monumentale di staglieno, nel quale riposano molti personaggi noti, fra i quali giuseppe mazzini, e il palazzo ducale, antica sede di dogi e senatori e ora luogo di eventi culturali.
Due i simboli di Genova: la lanterna, antico faro alto 117 mt, e la fontana di piazza de ferrari, protagonista di un recente restauro. Genova è conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche e per tanti altri fattori. Primo su tutti, il pesto, condimento per primi piatti ma non solo a base di basilico, pinoli, aglio, formaggio pecorino e olio di oliva.
La città è stata anche la prima italiana ad aver dato i natali ad una squadra di calcio. Nel 1893, infatti, nacque la prima società calcistica, il genoa cricket and football club, abile nel conquistare 9 scudetti ed una coppa italia. Genova oggi ospita un’importante università che raccoglie quasi tutte le facoltà, l’accademia ligustica di belle arti, il conservatorio musicale “niccolò paganini” e il quotidiano “il secolo xix” che ha una certa rilevanza anche sul piano nazionale.
Le cinque terre
Le cinque terre è uno dei sentieri italiani più celebri. Questi posti sono facilmente raggiungibili con il treno. Infatti i collegamenti con la stazione della spezia sono frequenti. Numerosi anche i collegamenti via mare. I sentieri possono essere percorsi a piedi. Citiamo il sentiero azzurro, da riomaggiore a monterosso che permette di immergersi nella macchia mediterranea attraverso i celebri vigneti senza mai perdere d’occhio il mare. Da la spezia sino a riomaggiore, il primo tratto di sentiero azzurro è la via dell’amore. Nata negli anni venti, è una passeggiata breve ma molto suggestiva, soprattutto per gli innamorati. verso corniglia, si arriva a punta bonfiglio.
Qui il sentiero diventa delle trasparenze marine grazie all’acqua cristallina dei mari. Si arriva poi a un ampio sentiero sopra gli spiaggioni di corniglia, che si raggiunge attraverso una scalinata oltre la ferrovia. Più movimentato il tratto verso vernazza tra spiagge, uliveti e fichi d’india.
Il tratto più lungo del sentiero azzurro inizia a vernazza e finisce a monterosso ed è una delle passeggiate più amate della zona dai turisti. Per i temerari, c’è la ripida salita del sentiero dieci, ovvero la sommità di punta mesco, un meraviglioso punto panoramico. Le cinque terre sono oggi tutelate dall’unesco e considerate patrimonio dell’umanità. Un patrimonio che necessita continuamente di un’adeguata manutenzione. L’accesso ai percorsi pedonali è regolata con un ticket d’ingresso.
I proventi sono destinati interamente alla cura del territorio e ai servizi logistici. esiste anche una card, la cinque terre card, con validità da uno a sette giorni che consente, oltre all’accesso ai sentieri, la visita ad altri spazi mussali: il museo dello sciacchetrà a manarola, il museo della memoria a riomaggiore, il centro di salagione delle acciughe e all’acquario virtuale di monterosso. e non meno importanti, gli sconti sui prodotti tipici acquistati nei centri di accoglienza da regalare, al ritorno dalla passeggiata, ad amici e parenti.
Musei
La Liguria è una regione caratterizzata dalla cultura per il male. e’ ovvio che la maggior parte dei suoi musei siano dedicati alla navigazione e alla storia della vita marinara. Le sedi di queste musei sono numerose e di qualità. vediamone alcuni.
Museo navale internazionale del ponente ligure
Nato nel 1980 a imperia, il museo fu fondato dal capitano flavio serafini. oggi si articola in 14 aree dedicate alle tecniche di navigazione e costruttive. Da non perdere, la sezione dedicata alla cantieristica in legno e ai maestri liguri del settore.
Museo navale romano di albenga
Il museo, sito ad alberga, nasce proprio da una nave. Al suo interno vi è una sezione di archeologia sottomarina allestita nel 1950. Tra i vari reperti, strumenti per la navigazione, armi e anfore. Galata museo del mare a Genova, il museo accoglie i suoi visitatori in oltre 6000 metri quadri di esposizione. Inaugurato nel 2004, anno di Genova capitale europea della cultura, il galata è oggi uno dei musei più visitati dai turisti. Fa parte anche del muma, il polo culturale che comprende castello d’albertis, museo navale di pegli e commenda di prè.
Museo navale di pegli
Sempre a Genova, il museo ha sede nella villa rinascimentale di andrea doria. Qui è possibile visitare le collezioni marittime genovesi a partire dall’xi secolo al novecento: reperti di archeologia sottomarina, carte nautiche e modelli navali.
Muvita
Situato ad arenzano, in una fabbrica del seicento interamente restaurata, il muvita dispone di una sezione interamente dedicata al caso haven, il più grave disastro da sversamento petrolifero che avvenne anni fa nel mediterraneo.
Museo civico marinaro gio bono ferrari
A camogli, il museo nacque nel 1938. oggi raccoglie strumenti di navigazione, documenti e oggetti spesso offerti dalle famiglie del luogo. Da visitare, le collezioni di quadri con i ritratti di velieri per arredare gli uffici.
Artigianato
Tanti sono i prodotti e le materie prime che gli esperti artigiani liguri modellano nei loro laboratori. Citiamo la ceramica, il vetro, la filigrana e vari tessuti, produzioni artigianali certamente di ottima qualità. I laboratori si concentrano soprattutto in alcuni comuni: campo ligure per la lavorazione della filigrana, altare per la produzione del vetro e la tessitura di damaschi e velluti a zoagli. La lavorazione della ceramica in Liguria partì già nel xv secolo.
Nel cinquecento i ceramisti albissolesi si riunirono in corporazione. erano dotati anche di uno statuto per tutelare la loro produzione. Quanto alla decorazione della ceramica, se nel xvi secolo il colore blu su sfondo bianco era il motivo dominante, nel seicento si comincia a prediligere un decoro in stile cinese caratterizzato da paesaggi e figure umane. Tipiche della produzione ottocentesca, invece, sono le decorazioni con un solo colore dominante, in particolar modo con il giallo. Il vetro si lavorò in Liguria fin dal x secolo. Posto d’eccezione è altare. La corporazione dei maestri vetrai permetteva poi anche di lavorare per i vari committenti stranieri. e nel 1495 vide la luce l’università del vetro. Attualmente gli artigiani di altare lavorano sulle trasparenze e sul vetro bianco.
Quello colorato è una specialità dei maestri di murano. L’arte della filigrana ha il suo centro a campo ligure. I maestri di questo settore sono specializzati nel creare eleganti gioielli con l’intreccio di sottili fili di metalli preziosi. Sempre a campo ligure vi è un museo della filigrana ove sono raccolte molteplici opere d’arte provenienti da tutto il mondo. Quanto ai tessuti e ai pizzi, la tradizione è nata ed è proseguita soprattutto nel tigullio. Due i centri storici di produzione: Genova e chiavari. I motivi decorativi utilizzati nella realizzazione dei pizzi sono particolari e tipici dell’arte islamica. Questi venivano insegnati alle donne dai marinai dopo lunghe spedizioni oltremare. Ancora oggi, sempre in Liguria, esistono scuole per imparare a creare e a lavorare il macramé.
Gastronomia
Come ogni regione, anche la Liguria ha dei piatti tipici. e i condimenti base della gastronomia ligure sono l’olio d’oliva, le erbe aromatiche e le verdure. Tra i primi protagonisti, citiamo i funghi. raccolti in abbondanza nei numerosi boschi di castagno della regione, si cucinano “alla genovese” , con patate, aglio e basilico, oppure si mangiano fritti. Focaccia e farinata sono invece tra i piatti più semplici della cultura gastronomica ligure. Fra i vari prodotti stagionali, si conoscono e si amano in tutta italia i frutti di bosco, le nocciole e i tartufi dell’entroterra.
Sulla costa invece, è possibile pescare dell’ottimo pesce. Molto apprezzati, infatti, sono i mitili della spezia, i crostacei e i tonni dei mari di camogli, imperia, monterosso e santa margherita ligure. Alassio poi, ha alcune specialità, come la bottarga e il mosciame di tonno. e per chi ama i primi piatti, spazio a pasta fresca come pansoti e trofie, pesto e le “frisciêu”, conosciute più comunemente come frittelle. Anche i dolci meritano attenzione. Tra i più noti, gli amaretti di sassello, i gobelletti di rapallo, i binoti del lagaccio e i canestrelli, tipici biscotti al burro.
Da provare, il pandolce genovese, un panettone fatto con burro, canditi e uva passa che è presente in molte case liguri il giorno di natale. La Liguria ha anche un’importante tradizione legata ai confetti. Sin dal xix secolo, la regione è stata ai primi posti per la produzione di confetti grazie ai confettieri genovesi che presero il nome di “nebulari” o “negiari”. Per finire, la lunga lista dei vini liguri. Numerosi sono i marchi doc riconosciuti: bianchetto della val polcevera, buzzetto di quiliano, cinque terre, colli di luni, coronata della val polcevera, granaccia di alicante e tanti altri ancora. Ma, accanto ai vini doc, vi sono anche altre produzioni non meno importanti: il barbarossa, il sarticola, l’albarola, il chiaretto del faro e il portofino.