Nel corso di una cerimonia svoltasi nei giorni scorsi in Cambogia, l’UNESCO ha annunciato i nuovi siti che entrano a far parte del Patrimonio dell’Umanità. Il World Heritage Commitee ha sorriso particolarmente all’Italia, che si è visto aggiungere l’Etna e le Ville Medicee all’elenco dei Patrimoni dell’Umanità; quest’anno sono stati aggiunti 22 siti, di cui 19 new entry e 3 estensioni di siti già presenti.
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Oltre al vulcano siciliano e alle splendide ville toscane, troviamo anche il Monte Fuji in Giappone, la catena montuosa Xinjang Tianshan in Cina e il deserto del Namib, conosciuto anche come “Mare di Sabbia”, in Namibia. La lista non finisce certo qui, visto che troviamo anche il centro storico di Agadez in Niger, l’Università di Coimbra in Portogallo, lo Sehlabatebe National Park in Lesotho, le chiese di legno (Tserkvas) della regione carpatica fra Polonia e Ucraina, il Tajik National Park in Tajikistan, la storica città portuale di Levuka alle isole Fiji, il Golestan Palace in India e il Mount Kenya-Lewa Wildlife Conservancy in Kenya.
Poi anche le mininere di sale di Wieliczka in Polonia, le fortezze collinari del Rajasthan (Chittorgarh, Kumbhalgarh, Sawai Madhopur, Jhalawar, Jaipur e Jaisalmer), il sito archeologico Al Zubarah in Qatar, il sito e i monumenti storici di Kaesong in Corea del Nord, la stazione baleniera basca di Red Bay in Canada, il paesaggio delle terrazze di riso dello Honghe Hani in Cina, la biosfera di El Pinacate e Gran Desierto in Messico, il Bergpark Wilhelmshöhe in Germania e Chersonese Taurica in Ucraina.