Israele: rimborso viaggio senza penale per i turisti

Nei giorni scorsi, la Farnesina ha deciso di diramare dei consigli per coloro che intendono recarsi in Israele. Il Ministero degli Esteri non sconsiglia questo Paese come destinazione, ma avverte sulla situazione critica che nelle ultime settimane si è accesa nella Striscia di Gaza. A tal proposito, il Codacons ha informato i turisti che sarà possibile chiedere il rimborso di quanto versato o farsi sostituire il viaggio, senza dover pagare alcuna penale.

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Nel raggio di 40 chilometri dalla Striscia di Gaza potrebbero esserci nuovi lanci di razzi, perciò si sconsigliano vivamente queste aree, comprese le città di Ashdod, Ashkelon, Beer Sheva, Kiryat Hamalachi, Netivot e Sderot. Nonostante tutto la paura è forte tra i turisti italiani e, qualora decidano di rinunciare a recarsi in Israele, pur avendo già acquistato un pacchetto viaggio, si ha diritto al rimborso.

Rifacendosi alle affermazioni della Corte di Cassazione rilasciate nel 2007, il Codacons ha sottolineato come la finalità turistica connota la causa concreta del contratto; ne deriva dunque, che eventi sopravvenuti alla stipula dello stesso, incidendo negativamente sulla sicurezza del soggiorno, quindi sulla finalità turistica della vacanza, comportano l’estinzione del contratto per sopravvenuta irrealizzabilità della causa concreta dello stesso.

Viaggiare sicuri Israele: ultime notizie Farnesina per chi viaggia

In seguito all’aggravarsi della situazione nella Striscia di Gaza, la Farnesina ha deciso di diffondere dei consigli di viaggio a coloro che dovranno recarsi in Israele prossimamente. Il Ministero degli Esteri ha diramato un avviso di sicurezza sul portale Viaggiaresicuri.it, anche se ad oggi non vi è ancora un vero e proprio sconsiglio.

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Determinate zone del Paese sono assolutamente sconsigliate, ma andiamo a scoprire tutti i dettagli dell’ultimo annuncio della Farnesina per i viaggiatori. L’avviso consiglia di evitare l’area situata entro un raggio di 40 chilometri dalla Striscia di Gaza, zona soggetta al lancio di razzi, comprese città quali Ashdod, Ashkelon, Beer Sheva, Kiryat Hamalachi, Netivot e Sderot.

La Farnesina consiglia anche di limitare il soggiorno nelle aree di Tel Aviv, Gerusalemme ed Eilat. Infine, è opportuno informarsi, qualora ci si trovasse nelle suddette zone, sulla posizione di luoghi protetti e rifugi anti-missili. Per ulteriori dettagli sono a disposizione sul portale Viaggiaresicuri.it.

Israele e Palestina: consigli e misure per viaggiare sicuri

In questi giorni sta facendo notizia la crisi militare che sta interessando la Striscia di Gaza. Il conflitto tra Israele e Palestina sta mietendo molte vittime e per questo motivo, le autorità internazionali consigliano vivamente di evitare viaggi in questa zona del Medioriente. Alla luce della crisi attualmente in corso, il portale Viaggiaresicuri.it, invita gli italiani ad evitare le zone a sud del Paese, quelle adiacenti alla Striscia di Gaza, dove ci sono bombardamenti e lanci di razzi.

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Le zone off-limits sono Be’er Sheva, Ashkelon, Ashdod e Sderot, ma anche Gerusalemme e Tel Aviv sarebbero da evitare, così come il Libano, il Golan e il Sinai, dato che molti razzi sono stati lanciati anche al di fuori del perimetro di Gaza, fino al deserto del Negev. Inoltre, c’è il rischio di attentati terroristici in tutto il Paese, perciò chi decise di andare in Israele o Palestina dovrà attenersi a misure cautelative.

Agli italiani in partenza per questi luoghi viene consigliato di registrare i dati relativi al viaggio sul sito “Dove siamo nel mondo”, sottoscrivendo un’assicurazione che copra le spese sanitarie ed eventuale trasferimento aereo in un altro Paese o il rimpatrio del malato. Coloro che vi si recano temporaneamente o vi risiedono stabilmente devono segnalare la propria presenza all’Ambasciata di Tel Aviv, indicando indirizzo e recapiti, nonché periodo di permanenza, così che l’Ambasciata possa inserirvi nel piano di emergenza.

Per tutte le informazioni e sui consigli, potete sempre tenervi aggiornati sul sito www.viaggiaresicuri.it oppure contattare la Farnesina e il Ministero degli Esteri.