In viaggio può capitare di incappare in un ritardo. I passeggeri di treni, aerei, navi e pullman hanno diritto al rimborso del biglietto, ma bisogna capire come e quando chiederlo, visto che non sempre è facile ottenerlo. Ricordiamo, che il rimborso del biglietto di viaggio è un nostro diritto anche se il ritardo è dovuto a cause di forza maggiore, così come lo ha sancito la Corte di Giustizia in una sentenza recente.
[sniplet ADSENSE]
Per quanto riguarda il biglietto del treno, si ha diritto al rimborso se il ritardo è superiore a 60 minuti. Italo Treno, per esempio, riconosce un indennizzo pari al 25% del prezzo del biglietto se il ritardo è fino a 119 minuti, mentre da 120 minuti in su viene riconosciuto un indennizzo pari al 50% del prezzo del biglietto; affinché questo accada la causa del ritardo deve essere imputabile all’azienda stessa, ad altra impresa ferroviaria o al gestore dell’infrastruttura ferroviaria. Stessa cosa anche per Trenitalia, dove c’è anche la possibilità di chiedere il rimborso totale del biglietto se il treno viene soppresso o se si verifica un ritardo in partenza superiore a 60 minuti.
Per quanto riguarda i voli aerei, le ultime precisazioni della Corte di Giustizia, i passeggeri dei voli che arrivano a destinazione con più di 3 ore di ritardo possono richiedere alla compagnia aerea una compensazione pecuniaria tra 250 euro e 600 euro in base ai chilometri della tratta, salvo che il ritardo non sia dovuto a circostanze eccezionali. Il rimborso del biglietto aereo spetta anche in caso di cancellazione del volo, mentre per lo smarrimento del bagaglio è possibile ottenere fino a 1.200 euro di risarcimento.
Rimborso del biglietto per intero anche per i passeggeri delle navi che subiscono un ritardo superiore a 90 minuti. In alternativa la compagnia di navigazione deve mettere a disposizione dei passeggeri altri mezzi di trasporto e, qualora fosse necessario, la stessa deve pagare un massimo di 3 notti in albergo. Per quanto riguarda i viaggi in pullman, infine, si ha diritto al rimborso se il ritardo supera 2 ore e la distanza da percorrere è di almeno 250 chilometri; se il ritardo è dovuto a causa di forza maggiore non è previsto alcun risarcimento.