Lungo un percorso di 200 km nella Lapponia svedese, starete a contatto con il popolo Sami, nativo di questa regione, imparando a conoscere abitudini di vita antiche e inconsuete. Proprio come i loro antenati, i Sami accompagnano lo spostamento delle renne dai pascoli invernali in pianura agli alpeggi, attraverso un paesaggio straordinario fatto di laghi ghiacciati, abeti carichi di neve e ampie vallate.
La Lapponia è la terra del popolo Sami e comprende le parti più a nord della Norvegia, della Svezia e della Finlandia, oltre alla penisola di Kola in Russia. Per i pastori la migrazione comincia tradizionalmente nella piccola città settentrionale di Gallivare in Svezia, a sudest dell’aeroporto di Kiruna. Salirete a bordo di un gatto delle nevi e vi dirigerete verso le alture, i pascoli fertili e il monte Kallaktjakka dove all’inizio di maggio nascono i primi piccoli. Con i suoi 1810 metri, quest’ultimo fa parte dello Stora Sjofallets (Great Lake Falls) National Park, riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità.
La migrazione crea un particolare legame tra i pastori e le renne. All’arrivo della primavera, esse iniziano istintivamente a spostarsi verso ovest, passando attraverso vallate piene di neve e salendo sulle montagne. Tuttavia, da sole non avrebbero alcuna difesa contro il cattivo tempo, la mancanza di cibo e gli attacchi dei predatori. Per i Sami è importante invece che le renne – le quali forniscono loro cibo, ma anche carne e pellicce da vendere – arrivino sane e salve, quindi le scortano in questo decisivo viaggio all’interno della tundra. Risulta essere una tradizione che risale a migliaia di anni fa, ancora attentamente rispettata e tramandata di generazione in generazione.
In passato, però, l’impresa era più ardua, poiché i pastori utilizzavano sci da fondo invece dei moderni gatti delle nevi. Oggi il percorso viene completato molto più velocemente ma alcune vecchie tradizioni non sono state dimenticate, anche riguardo alla sistemazione per la notte. Dormirete in un lavu, la tradizionale tenda dei pastori oggi fatta di rigida tela invece che di pelle di renna. Nonostante le apparenze non soffrirete il freddo, in quanto vi sdraierete su pelli di renna e altre copriranno il vostro sacco a pelo.
Anzi, starete talmente comodi che la mattina seguente vi alzerete con difficoltà per radunare le renne e andare a cercare qualcosa con cui nutrirle. Tuttavia, non sarete obbligati a lavorare se non ne avrete voglia: i ‘veri’ pastori sono i Sami che si alzano presto e con i loro gatti delle nevi corrono a radunare le renne. Queste ultime, infatti, non restano ferme a lungo, poiché l’istinto le spinge a dirigersi ad ovest, verso le montagne.
Anche in primavera le radici, i licheni e il muschio – il cibo preferito da questi animali – rimangono nascosti sotto la neve, così sono i Sami a doverli raccogliere e a staccare lo slahppu, un duro muschio che cresce sui rami degli alberi. Con molta probabilità, prima ancora di rendervene conto avrete voglia di unirvi ai pastori anziché limitarvi a guardarli da lontano.
Ma per prendere il muschio bisogna colpire con forza i rami, e per riunire le renne agitare freneticamente le braccia. Questo è uno dei momenti più caotici della giornata, poiché gli animali che si sono allontanati devono essere riportati indietro: non è raro vedere un pastore con la faccia immersa nella neve dopo un inseguimento poco fortunato. C’è dapprima una grande confusione, ma poi, come per magia, ritorna la calma e il viaggio può proseguire sulla neve intatta.
Risulta essere difficile non sentirsi coinvolti nella vita del branco e nella sua migrazione. Ogni renna ha il proprio carattere, ogni movimento della testa e della coda è diverso dall’altro: sarà logico voler sapere sempre più del loro comportamento. Una renna dal manto bianco – colore particolarmente raro – ha per i Sami un alto valore spirituale: la famiglia che la possiede è tenuta in grande considerazione.
Ogni giorno, per una settimana, seguirete gli animali, li condurrete, li raggrupperete e li salverete dagli attacchi di un ghiottone o di una lince, entrando sempre di più a far parte del loro mondo. Più andrete avanti, più essi saranno vicini ai nuovi pascoli dove vivranno e si riprodurranno. Il momento più bello sarà quello in cui finalmente vedrete il branco pascolare felice: allora vi renderete conto di essere diventati anche voi pastori di renne.