Fra pochi giorni prenderà il via l’atteso Carnevale di Venezia. L’evento più colorato della Laguna proporrà una serie di appuntamenti, fra cui spicca il Volo dell’Angelo, conosciuto anche con il nome di Volo della Colombina. Questo rito è molto antico e risale addirittura al Cinquecento, ma andiamo a scoprirne la storia che ha portato questa tradizione fino ai giorni nostri.
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Era la metà del Cinquecento, quando in un’edizione del Carnevale di Venezia fu realizzato un evento che fece molto scalpore, nel quale una giovane acrobata riuscì a camminare su una fune, soltanto con l’ausilio di un bilanciere, dal campanile di San Marco fino ad una barca ancorata sul molo della Piazzetta, raggiungendo anche la balconata del Palazzo Ducale, dove porse gli omaggi al Doge.
Questa impresa fu denominata “Svolo del Turco” e piacque talmente tanto che fu rinnovata anche gli anni successivi in diverse varianti e come cerimonia ufficiale di apertura del Carnevale veneziano. Arrivò poi l’edizione in cui un uomo con delle ali, da qui nacque “Volo dell’Angelo”, si fece calare rapidamente lungo la fune alla quale era appeso con degli anelli. Anche questo appuntamento proseguì per anni, fino a quando, nel 1759, un’acrobata si schiantò al suole e da quel momento fu sostituita la figura del funambolo con una colomba di legno, da qui nacque “Volo della Colombina”. Il volatile meccanico, durante la discesa lasciava cadere fiori e coriandoli, questo fino al 2001, quando al posto della Colombina è tornata a calarsi una donna in carne ed ossa, imbragata per bene, che si cala dal campanile tutti gli anni durante la prima domenica del Carnevale di Venezia.