Il giorno dopo l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, in alcune regioni d’Italia si celebra un altro rito, quello della Traslazione della Santa Casa della Vergine da Nazareth a Loreto. Nella notte tra il 9 e 10 dicembre ci celebra la Festa della Venuta o della Madonna del Tettarello, con fuochi e falò che simboleggiano proprio quell’avvenimento, verificatosi, secondo la tradizione, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, durante il quale degli Angeli spostarono da Nazareth alla cittadina marchigiana la Casa della Vergine Maria.
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La tradizione, però, risale al 1617, quando il frate cappuccino Tommaso d’Ancona stabilì che si dovessero accendere dei fuochi nelle campagne di Recanati durante la notte fra il 9 e 10 dicembre. Questo rito si è poi diffuso anche in altre regioni al di fuori delle Marche, dall’Umbria alla Toscana, dove i fuochi sono denominati anche focaracci, fogarò e fochère. La sera del 9 dicembre, la gente si radunava davanti ai falò recitando il Rosario e le Litanie Lauretane, immaginando la traslazione della Casa della Vergine nel cielo oscuro.
Un rito che univa preghiera e gioia, che univa gli abitanti nel segno della devozione verso la Madonna; inoltre, la cenere dei Fuochi della Venuta si conservavano perché proteggevano dal male.